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La Marcegaglia tuona: "Attenti politici. La pazienza sta finendo"

Pesante monito del presidente di Confindustria. "In 16 anni persi 540 miliardi di Pil rispetto all'area Euro"
di Roberto Amaglio sabato 25 settembre 2010

2' di lettura

Qualche sassolino se l'era tolto anche ieri, parlando dal palco di Viareggio. Questo pomeriggio, però, il presidente di Confidustria Emma Marcegaglia è tornata a tuonare non contro il governo nello specifico, bensì contro una politica che, tra accuse, campagne acquisti, dossieraggi, killeraggi (e gli altri neologismi coniati) sta pericolosamente perdendo di vista il Paese. Italia al rallentatore - "In 16 anni una crescita più lenta rispetto a quella degli altri Paesi ci è costata la bellezza di 540 miliardi di euro di Pil rispetto all’area Euro, 720 miliardi rispetto al G7 - ha sottolineato la Marcegaglia intervenendo al convegno "Occupazione e competitivita" di Genova. Cumulativamente si tratta di 9 mila euro in meno per ogni italiano relativamente ai Paesi dell’Euro e di ben 12mila rispetto a quelli del G7". E qui l'affondo ai politici. Ribadendo quanto già detto, la Marcegaglia ha spronato il governo ad andare avanti, anticipando però che la pazienza sta finendo. "Siamo entrati in un cono d’ombra della politica, in una  nebbia che si fa sempre più fitta. Il governo deve andare avanti e governare, bisogna che lo faccia subito senza tentennamenti perchè il  paese sta perdendo la pazienza. Il paese ha problemi di crescita e di occupazione, ha la necessità di tornare a crescere: per questo bisogna fare delle scelte che, pur mantenendo il rigore sui conti pubblici, siano a favore della formazione, della scuola, della   ricerca, delle infrastrutture. Il governo ascolti l’Italia che lavora e che fa impresa, che con responsabilità continua a fare il proprio mestiere. È questa l'Italia che regge il nostro paese e che va ascoltata". Soluzioni - Per risollevarsi da questa situazione, la numero 1 di Confindustria sottolinea ancora una volta che è necessario un nuovo patto tra le parti sociali, in grado di uniformare i bisogni delle aziende ai diritti dei lavoratori. E in tal senso la Marcegaglia difende le imprese nostrane e la Fiat in particolare. "Il progetto "Fabbrica Italia" è giusto e ambizioso per consentire a Marchionne di provare a vincere una sfida globale. Vogliamo che la Fiat lo porti avanti perché vogliamo una Fiat più forte e globale, perchè è l'unico modo per mantenere una forte industria automobilistica con la testa in Italia e con stabilimenti nel nostro paese. Siamo sicuri che farà questo passo nell’ambito contratto dei metalmeccanici. Mi pare infatti di cogliere un clima diverso, un interesse reciproco ad andare avanti insieme. La crisi della politica spinge a unire le forze sociali e quindi anche i sindacati tra di loro e con noi". Sacconi rassicura - A margine di un incontro al Pirellone, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha commentato con una battuta lapidaria la critica della Marcegaglia. "Il governo farà in fretta".

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