Europa: centro e nord pro, sud e isole contro. Italiani divisi tra fiducia e preoccupazione
Con il 54,52% gli italiani esprimono sui social network in prevalenza un sentiment positivo nei confronti dell’Europa, contro il 45,48% che si esprime negativamente. Le emozioni che emergono dalle conversazioni sono in prevalenza fiducia al 31%, preoccupazione al 24% e rabbia al 9%. E’ quanto viene delineato da una ricerca realizzata in esclusiva per Adnkronos da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, tramite Human, la propria piattaforma di web e social listening sviluppata a partire dal 2018 da un team interamente italiano con algoritmo a base semantica italiana. Chi mostra un giudizio favorevole sostiene che l’economia è in ripresa ed è cautamente ottimista verso il futuro, inoltre mostra fiducia nelle istituzioni europee.
I contrari sono invece preoccupati per il ruolo dell’Europa a livello internazionale, oltre che per l’immigrazione e la sicurezza. Emergono, inoltre, critiche alle politiche europee su temi specifici, come i tassi di interesse. I concetti più citati in relazione all’Europa sono: elezioni europee, protesta agricoltori, Ilaria Salis, ma anche Made in Italy e Banche centrali. E’ interessante tuttavia notare che l’Italia è spaccata sostanzialmente in due sulla visione di Europa: infatti al centro e, soprattutto, al nord, prevale nettamente un sentiment positivo. Al sud e sulle isole, invece, negativo. Nel dettaglio l’analisi ha preso in considerazione le differenti circoscrizioni elettorali che andranno al voto in Giugno per il rinnovo del parlamento europeo. Ecco quanto emerge riguardo al sentiment. Il positivo si attesta al Nord Ovest al 65,05% al Nord Est 62,88%, al Centro 57,12%. Isole 52,84% negativo, Sud 57,43% negativo. Anche i temi più dibattuti all’interno di ogni circoscrizione sono differenti, con l’economia a farla da padrona al centro e al nord e il lavoro al sud. Per quanto riguarda il nord est online si parla di Europa in relazione a economia (31,16%), immigrazione (19,13%), lavoro (18,34%). Al nord ovest di economia (27,56%) sanità (20,39%) e ambiente (17,14%). Al centro di economia (29,33%), infrastrutture (19,87%) e ambiente 18,11%). Al sud lavoro (30,24%), economia 22,55%), mezzogiorno (16,11%). Sulle isole di infrastrutture (27,14%), lavoro (24,32%), economia (20,11%). “Le conversazioni social analizzate riflettono l'incertezza economica globale, con preoccupazioni per l'inflazione, il costo della vita e il futuro del lavoro. C'è un dibattito acceso sulle politiche economiche dell'UE, con alcuni che chiedono un maggiore intervento pubblico e il sentiment è generalmente negativo sulle prospettive economiche a lungo termine. Si nota un forte sostegno all'azione per contrastare il cambiamento climatico, con molti utenti che chiedono all'UE di fare di più. A questo proposito il Green Deal è visto come un passo nella giusta direzione, ma emerge preoccupazione per il suo impatto sull'economia e sulle comunità rurali. Le proteste degli agricoltori evidenziano la necessità di trovare un equilibrio tra la protezione dell'ambiente e la tutela degli operatori del settore. Infine l'immigrazione: un tema controverso, con opinioni forti e divergenti: c'è preoccupazione per l'impatto sull'economia, sulla sicurezza e sulla cultura.
Si discute molto sulla necessità di un'equa distribuzione dei migranti tra i diversi stati membri dell’UE e il sentiment è generalmente negativo, con alcuni utenti che chiedono un controllo più rigoroso dell'immigrazione e altri che promuovono una maggiore accoglienza e integrazione. Di queste indicazioni devono tener conto i partiti se vogliono mobilitare gli elettori al voto. Quello dell’affluenza è il grande tema che resta sullo sfondo: se i leader agganceranno le proprie campagne ai temi portanti delle discussioni sull’Europa si riuscirà a far decollare il dibattito e coinvolgere gli italiani se, diversamente, come sembra dalle prime avvisaglie, i temi saranno concentrati sulla contingenza politica italiana, il rischio è quello di allontanare ulteriormente gli italiani dalle urne e confermare il trend negativo che è tra i peggiori dei Paesi Ue”. E’ il commento di Tiberio Brunetti, imprenditore, analista politico e fondatore di Vis Factor. L’analisi di Vis Factor è stata realizzata prendendo in considerazioni le conversazioni social generate dagli utenti in relazione all’Europa in vista delle elezioni europee di Giugno 2024. Al fine di analizzare la semantica, il sentiment e le emozioni sono stati monitorati post e commenti dal 17 Gennaio al 14 Febbraio 2024 su X, Instagram, Threads e Facebook. Nel corso del periodo considerato le menzioni rilevate sul tema europa sono state circa 12.600 che hanno generato 3 milioni e 200mila interazioni.