Il salvataggio del settore edile: iSwiss propone cartolarizzazione dei crediti fiscali
Il caos derivante dalle agevolazioni fiscali, combinato dai vari governi italiani nel corso del tempo, rischia di mettere in ginocchio l'intero settore edile, lasciando cantieri incompiuti in tutta Italia. Il recente dietrofront dello Stato, dopo aver cambiato più volte le norme in corsa, ha causato ulteriori complicazioni. Finito il tempo delle lamentele, si è reso necessario trovare una soluzione per rendere liquidi i miliardi di euro, bloccati nei cassetti di migliaia di imprese che però rischiano di non utilizzarli mai, in quanto, almeno alcune di esse, non ci arrivano nemmeno al momento di pagare le tasse perchè chiudono prima. La crisi si riflette nei dati: secondo quanto riportato dal Ministero dell'Economia, ben sette miliardi di crediti fiscali sono attualmente bloccati in quanto ceduti ma non accettati dai cessionari. I cessionari, che nel passato facevano la fila per accaparrarsi tali crediti, ora li respingono al mittente. Si parla, invece, di un totale di 135 miliardi di crediti incagliati, una cifra impressionante che rappresenta crediti maturati ma rimasti inutilizzati dai loro titolari, i quali si trovano nell'incertezza su come gestirli e a chi cederli. Questa situazione è aggravata dal fatto che le banche e le Poste italiane hanno da tempo bloccato le acquisizioni di tali crediti.
iSwiss, un gruppo finanziario internazionale, una soluzione concreta non solo l’ha proposta ma anche attuata. Il CEO di iSwiss, Aleo Christopher, ha dichiarato: "Abbiamo avviato un progetto di cartolarizzazione dei crediti fiscali italiani, che stiamo portando avanti sulla borsa di Londra. L'obiettivo è offrire agli investitori internazionali la possibilità di partecipare ai profitti derivanti dalla cessione dei crediti fiscali ai contribuenti italiani." I crediti fiscali da cartolarizzare riguardano principalmente il superbonus 110%, il bonus facciate e i lavori di efficientamento energetico. Questi crediti verranno ceduti al mercato sotto forma di titoli, garantiti dallo Stato italiano e con un tasso di interesse più alto rispetto ai titoli di stato convenzionali. iSwiss ha già creato oltre una decina di prodotti ABS da collocare e ha già ottenuto il numero ISIN per ognuno di essi. “In questa fase stiamo terminando le attività propedeutiche per avanzare la richiesta di quotazione di questi prodotti finanziari”, conferma Aleo Christopher, “riteniamo in giro di pochi mesi effettuare la collocazione ma le tempistiche non dipendono solo da noi”. Dal punto di vista tecnico, la cartolarizzazione dei crediti fiscali è strutturata con società veicolo italiane ed irlandesi, e l'emissione dei titoli avviene in Irlanda, con iSwiss Pay Canada che funge da intermediario di pagamento. Questo approccio innovativo ha il potenziale per rivoluzionare il settore, offrendo una soluzione tangibile per sbloccare i miliardi di euro bloccati nei cassetti delle imprese.