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Venezia, “Babygirl”, interpretato da Nicole Kidman: ecco perché se ne parlerà a lungo

Annamaria Piacentini
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Pronte le penne al vetriolo? Sì, perchè di “Babygirl”, interpretato da Nicole Kidman se ne parlerà a lungo.  Gia al Lido qualcuno diceva: “la Kidman che fa sesso davanti alla cinepresa è da censura”. E meno male che a dirigerla è stata una donna, la regista Halina Reijn, altrimenti, se fosse stato un uomo, lo avrebbero spedito all'inferno. Qui non si parla d'amore, ma di seduzione malata, di umiliazioni, sesso e dinamiche di potere. La storia segue il percorso di   un'amministratrice delegata molto potente. E' sposata,  (il marito è interpretato da Antonio Banderas) , e ha una figlia. Ma la dualità della natura umana offre sempre delle occasioni.Accade anche a lei, importtante e autoritaria sul lavoro, fragile e sottomessa nei confronti di uno staggista, (Harris Dickinson, giovane stella di Hollywood) , per il quale rischia famiglia e lavoro. E' pazza di lui, e subisce ogni tipo di umiliazioni durante rapporti sado-masochisti. Con il marito rifiuta ogni incontro  sessuale e gli confida che quando stavano insieme fingeva di esserne contenta. “ Ho cercato di raccontare la natura umana, senza giudicare sulla doppia personalità della protagonista, confessa la regista.  Le domande sono tutte per Nicole Kidman e Antonio Banderas.

 

Signora Kidman, il film ci riporta ai thriller erotici degli anni '80, quando la donna veniva sempre punita.

“E' la storia di una donna, raccontata da un'altra donna, e questo è stato molto liberatorio”

Anche se è stata una relazione fatta di abusi, potere e controlo quasi punitivo?

“Infatti, questo film mi lascia molto spaventata, sono nervosa, sto tremando per la consapevolezza di quante donne al mondo vivono queste storie: donne al potere con ruoli molto forti”.

Banderas, cosa risponde?

“Quando venivo ai festival avevo interpretato storie che entravano nel politically correct. Ora siamo in censura”

Cosa ha pensato dopo la lettura della sceneggiatura?

“Siamo animali, qui c'è una donna che parla di cose incredibili. Poi, ho rifletturo e ascoltando la regista mi sono reso conto che parlare di sensualità, dipendeva da come veniva proposto il tema”.

Torniamo alla Kidman e alle donne...cosa risponde?

“Noi donne non abbiamo la possibilità di capire come occupare questi spazi, non vogliamo essere  punite, ma che possiamo esistere”.

Le donne spesso odiano il loro corpo . Per chi (come le) ha un bellissimo corpo, pensa che potrebbe  essere usato anche come un'arma?

“Se penso alla storia e guardo il  mio corpo,rifletto sulla  storia del film”.

Dal suo punto di vista umano ,come ha affrontato il desiderio sessuale in questo film?

“Penso che il mio personaggio doveva doveva vivere questa situazione, anche se sapeva che l'avrebbero sfruttata.”.

Quando ha conosciuto  Harris, l'attore con cui avrebbe girato il film?

“A New York, dove abbiamo fatto le prove di alcune scene, ma prima abbiamo parlato un po', volevamo conoscerci”.

Oggi, cosa ne pensa?

“E' stato il lavoro più esposto di tutti questi anni di carriera, Devo dire che mi sento un po' in imbarazzo”.

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