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Matteo Salvini, i magistrati gli fanno saltare il vaccino: "Per voi è una giusta causa?"

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Matteo Salvini aveva prenotato la prima dose del vaccino, ma non potrà farla perché la data che gli è stata assegnata coincide con quello di una udienza. A svelarlo è stato proprio il segretario della Lega durante il suo intervento a Un giorno da pecora, la trasmissione in onda su Rai Radio1. “Non ho ancora fatto il vaccino - ha spiegato - mi hanno fissato a fine giugno, ma il mio avvocato mi ha fatto notare che coincide con una data dei miei processi”. 

Non so se è una giusta causa per spostarlo… - ha aggiunto Salvini - il 28 o il 29 giugno, era un lunedì, avrei dovuto essere a Torino. Il vaccino penso che si possa fare anche il giorno prima o dopo”. A proposito della campagna vaccinale, il leader della Lega ha commentato il caos tutto italiano su AstraZeneca, gli under 60 e le seconde dosi: “Visto che, dagli Stati Uniti alla Germania, tanti Paesi sconsigliano la vaccinazione ai minorenni, io invito alla cautela sui vaccini per ragazzini e bimbi che non sono categorie fragili, esposte al rischio. Non mi permetto di dare colpe, mi permetto di chiedere per le categorie non fragili una riflessione prima di partire con le vaccinazioni di massa”. 

Salvini ha poi affrontato anche il tema della federazione Lega-Forza Italia: “L’ho proposta io, spero di realizzarla. Fare una proposta di legge insieme invece che cinque diverse dà più forza a noi e al governo”. Per quanto riguarda invece il tanto chiacchierato sondaggio-Pagnoncelli, che vede la Lega superata da Pd e Fdi, il segretario non si è detto preoccupato: “L’unico sondaggio in cui il Pd è primo è realizzato dalla casa di sondaggi che lavora per il Pd”. 

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