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Il surreale sciopero dei magistrati? Alessandro Sallusti: almeno non nel nome di Borsellino

di Alessandro Sallusti lunedì 2 maggio 2022

 Toghe

2' di lettura

Lor signori scioperano, aggiungendo così un tocco di ridicolo a una situazione imbarazzante. Perché è appunto ridicolo che la categoria più pagata e protetta si avvalga di uno strumento di protesta previsto sì dalla Costituzione ma a difesa di lavoratori deboli e vessati. Quello deciso ieri dai magistrati è lo sciopero di una casta privilegiata che ha abusato della sua indipendenza al punto da costringere il Parlamento a rivedere almeno alcune delle anomalie che hanno portato le toghe italiane agli ultimi posti delle classifiche internazionali che misurano efficienza e affidabilità dei sistemi giudiziari.

E dire che negli ultimi anni i magistrati avrebbero avuto più di un motivo per esprimere il loro sdegno al punto da incrociare le braccia. Non lo hanno fatto, per esempio, quando hanno scoperto che il vicepresidente del Csm, David Ermini, era stato scelto non dal plenum ma in una riunione carbonara, presente un politico indagato, da Luca Palamara e dal suo sistema; non si sono scomposti neppure quando hanno preso atto, testimonianze alla mano, che la loro associazione di categoria, l'Anm, ha operato dietro le quinte per fare cadere governi legittimamente eletti; non quando è venuto a galla il metodo spartitorio delle nomine, non una volta appreso di processi disciplinari pilotati, di intrighi, sgambetti e vendette tra toghe consumati all'ombra della giustizia. Neppure letta la missiva - uscita dagli archivi - della figlia di Borsellino sdegnata per la complicità della loro categoria con il depistaggio dell'inchiesta sull'omicidio del padre, neppure in quella occasione uno di loro si è alzato ad urlare: adesso basta, scioperiamo!

Potevano ribellarsi, i magistrati, al sistema marcio da loro creato e che una volta venuto a galla li ha screditati agli occhi degli italiani. Non lo hanno fatto, e ora piagnucolano perché il Parlamento - dico il Parlamento non pizza e fichi - si permette di porre qualche (debole) paletto alle loro scorribande. Spero che nessuno si faccia intimidire, lo sciopero è la cosa più stupida e innocua che i magistrati potevano mettere in campo, dimostra solo che non hanno preso coscienza di ciò che hanno combinato in questi anni e che il loro unico obiettivo è di continuare sulla stessa strada.

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