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Pier Paolo Pasolini "ucciso da un commando, criminalità politica"

sabato 4 marzo 2023
2' di lettura

"Quella notte all'Idroscalo erano in molti e molto probabilmente si trattò di un commando misto fatto di ambienti della malavita di borgata e criminalità politica. Nel frattempo sono emersi diversi elementi nuovi, tra cui quanto rivelato da Maurizio Abbatino, fondatore della Banda della Magliana; prima in un libro 'La verità del Freddo', intervistato da Raffaella Fanelli, e poi di fronte alla commissione anti-mafia, ha ammesso di aver compiuto il furto delle pizze di 'Salò', ultimo film di Pasolini, pizze che poi verranno utilizzate come esca per attrarre Pasolini all'Idroscalo": così lo scrittore Giovanni Giovannetti, autore tra gli altri di "Frocio e basta" (2016) "Malastoria" (2020), che assieme all'avvocato Stefano Maccionie al giornalista e regista de "La Macchinazione" (2016) David Grieco, ha presentato alla Procura di Roma una nuova istanza per la riapertura delle indagini dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre 1975 all'Idroscalo di Ostia.

"Quel film, quelle scene servivano moltissimo a Pasolini, il quale si era recato a Ostia con la promessa che gli sarebbero state restituite gratuitamente", ha aggiunto. "Pasolini dava fastidio a molti, dava fastidio agli ambienti neofascisti, che lo chiamavano 'Paola', ma Paola era anche uno che menava, se lo ricordano bene (Flavio) Campo e Serafino di Luia, due fascisti che nel 1963 alla prima di 'Mamma Roma' vennero menati da Paola, anche inseguiti, uno dei due, fin sull'autobus", ha ricordato. "Ma l'idea che mi sono fatto io è un'altra. Parto dal fondo. uno di quelli che acclaratamente sappiamo essere stati presenti sulla scena del crimine, Antonio Pinna, venne poi fatto esfiltrare da una figura ben anomala il colonnello Michele Santoro, carabiniere e uomo dei servizi", ha concluso Giovannetti.

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