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Delmastro rinviato a giudizio per Cospito. L'accusa aveva chiesto il proscioglimento

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Rinviato a giudizio il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro per l'accusa di rivelazione del segreto di ufficio. Lo ha deciso il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Roma, Maddalena Cipriani. La stessa Procura aveva sollecitato il non luogo a procedere. Il processo comincerà il 12 marzo prossimo. 

La vicenda è quella di Alfredo Cospito, esponente anarchico che aveva ricevuto la visita in carcere di alcuni esponenti del Pd. La notizia riservata era stata resa pubblica dal deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli nel corso di un suo intervento a Montecitorio, che aveva spiegato di averla ricevuta dal collega di partito Delmastro. Ne era nata una fortissima polemica politica tra Pd e governo, all'ombra dell'aggravamento delle condizioni di salute di Cospito, al 41 Bis e in sciopero della fame, negli stessi giorni dell'arresto del boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Cospito aveva invitato i rappresentanti dem a parlare anche con i mafiosi anche loro detenuti nello stesso penitenziario, al regime del carcere duro, per conoscere le ragioni della loro protesta.

La procura di Roma, come detto, aveva chiesto il non luogo a procedere nei confronti del sottosegretario. Una richiesta di proscioglimento per Delmastro, presente in aula, ribadita nel corso dell'udienza preliminare davanti al gup di Roma Cipriani dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Il giudice ha prima respinto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata da quattro parlamentari del Pd, quindi ha deciso di ignorare la richiesta della pubblica accusa e mandare a processo il sottosegretario. 

All'udienza preliminare si è arrivati dopo che scorso luglio il gip Emanuela Attura aveva disposto l'imputazione coatta non accogliendo la richiesta dei pm che aveva già invece sollecitato l'archiviazione ritenendo l'esistenza oggettiva della violazione ma che non ci fossero prove sull'elemento soggettivo ovvero che Delmastro fosse consapevole dell'esistenza del segreto.

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