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Chiara Ferragni, inchiesta anche sulle uova di Pasqua

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Non solo pandoro. Dopo il Pink Chistmas "griffato" Chiara Ferragni, nel mirino della Procura di Milano ci finiscono le uova di Pasqua. In seguito all'inchiesta - senza indagati nè titolo di reato, sul caso del dolce natalizio pubblicizzato dalla nota influencer - il procuratore aggiunto Eugenio Fusco fa luce anche su altre campagne benefiche. Il titolare del fascicolo ha firmato la delega al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf per compiere accertamenti sull'operazione legata alle uova di Dolci Preziosi. L'azienda ha già chiarito di non avere responsabilità nell'affaire beneficenza, ma per Ferragni si prospetta l'ennesima tegola.

Infatti quanto accaduto non è stato esente da conseguenze. Oltre alla fuga di follower, l'imprenditrice digitale ha dovuto fare i conti con Safilo Group. In una breve nota, il gruppo veneto di occhialeria ha comunicato "l’interruzione dell’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni". Il motivo? "La violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio".

"Impegni" che sarebbero legati alla multa da oltre un milione di euro comminata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato alle società che fanno capo all’imprenditrice digitale. Insomma, una vera e propria batosta per Ferragni. Chi in questi giorni ha avuto modo di sentirla la definisce "distrutta". "Ho parlato con un suo amico che mi ha detto che non esce di casa da giorni. Secondo me in questo bene fa bene a stare zitta, solo il tempo ci dirà come andrà a finire perché il danno d'immagine che ha avuto è enorme. Ieri la notizia del pandoro è finita anche sulla 'Bbc' e sul 'New York Post' perciò ormai ha fatto il giro del mondo. Chissà se cadranno delle teste", ha detto senza peli sulla lingua all'Adnkronos la critica di moda Mariella Milani.

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