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Milano, sindacalista assolto dall'accusa di violenza sessuale: "Lei ha detto no solo dopo 20 secondi"

martedì 17 settembre 2024

2' di lettura

Un ex sindacalista accusato di violenza sessuale nei confronti di una hostess è stato assolto dalla Corte d'appello di Milano. E dalle motivazioni della sentenza emerge anche il perché. L'uomo non avrebbe colpe secondo i giudici perché la donna ha detto "no" dopo venti secondi, una finestra di tempo considerata troppo ampia per procedere con una condanna. Dal processo emerge "come l'imputato non abbia adoperato alcuna forma di violenza - ancorché si sia trattato, effettivamente, di toccamenti repentini - tale da porre la persona offesa in una situazione di assoluta impossibilità di sottrarsi alla condotta", si legge nelle carte. 

La condotta - si legge ancora nelle motivazioni - "non ha (senz'altro) vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per una finestra temporale", "20-30 secondi", che "le avrebbe consentito anche di potersi dileguare". Il fatto che ha portato al processo risale al 2018, quando la hostess si era rivolta all'ex sindacalista in servizio a Malpensa per una vertenza sindacale. L'uomo, comunque, era stato assolto già in primo grado nel 2022.

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La sentenza del Tribunale di Busto Arsizio prima e quella della Corte d'Appello poi hanno creato non poche polemiche. L'Associazione Differenza Donna, tramite l'avvocato Maria Teresa Manente, l'ha definita "un passo indietro di 30 anni". L'hostess potrà comunque fare ricorso in Cassazione. Nelle motivazioni della sentenza di secondo grado, i giudici hanno chiarito che in questo caso mancano i "requisiti" della "violenza, minaccia o abuso di autorità" per configurare il reato di violenza sessuale e che "la qualifica e il ruolo rivestito dall'imputato non comportavano, in concreto, alcuna supremazia" nei confronti della donna. La Corte ha posto l'accento sul fatto che la stessa parte civile "ha precisato come 'i toccamenti e i baci (...) siano poi stati protratti per un tempo di circa trenta secondi, in cui ella aveva continuato a sfogliare e a leggere i documenti'".

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violenza sessuale

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