Margherita Cassano è la prima presidente della Corte di Cassazione. E ieri, intervenendo al convegno “Carcere, inclusione sociale, comunità: il sistema delle politiche regionali per la giustizia penale in Toscana”, si è lasciata andare a una serie di esternazioni che hanno irritato la Lega. La prima sul sistema penitenziario: «Stiamo assistendo ancora a una politica basata soltanto sul reclamare indistintamente nuove carceri, ma senza un progetto». Il carcere, ha aggiunto, «dovrebbe essere l’extrema ratio». Poi è stata la volta delle critiche alla politica sulla sicurezza: «Ho l’impressione che quelle che vengono chiamate le istanze securitarie portino alla moltiplicazione di una serie di reati che hanno un effetto più simbolico che sostanziale». Ma è soprattutto sull’immigrazione che Cassano ha fatto irritare il Carroccio. Accade quando l’“ermellino” prende di mira i Cpr, i Centri per la permanenza e il rimpatrio. Se i migranti, ha detto, li «teniamo semplicemente contenuti, lontano da casa, senza un lavoro, senza nessuna prospettiva per il loro futuro, non facciamo altro che creare le condizioni affinché diventino manovalanza del crimine».
A questo proposito, Cassano ha lanciato l’idea «del portale del lavoro in materia di immigrazione perché qui la Toscana potrebbe davvero svolgere un ruolo significativo». Nel dettaglio, si tratta di «prevedere che le persone immigrate che stanno in questi Cpr, che diventano in realtà dei meri luoghi di contenimento, invece siano intervistate sulle loro abilità professionali, sul lavoro che facevano nei loro Paesi, per prevedere e programmare poi interventi lavorativi mirati nei diversi territori sulla base delle loro competenze». Immediata la protesta della Lega, per bocca di Elena Meini, capogruppo in consiglio regionale: «Ho dovuto leggere più volte le dichiarazioni di Cassano. Siamo allibiti dalle sue parole. Nei Cpr ci sono persone che hanno compiuto reati. Altro che intervistarli e verificare le loro competenze professionali. Devono essere espulsi». Invece di mostrare interesse per i migranti, «il primario obiettivo deve essere trovare lavoro ai tanti disoccupati toscani e mettere in sicurezza le città». Non a caso l’esponente leghista auspica di vedere anche in Toscana un Cpr.
Non è la prima volta che Cassano entra in rotta di collisione con il governo di centrodestra. All’inizio dell’anno aveva definito «inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto». Questo rispondendo alle critiche dell’esecutivo dopo la sentenza con quale era stato accolto il ricorso di un gruppo di migranti trattenuti sulla nave “Diciotti”. Nel 2019, sempre in materia di immigrazione, da presidente della Corte d’appello di Firenze c’era stata un’altra polemica a difesa di una giudice, Luciana Breggia, attaccata dall’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini.