La Procura di Palermo non ci sta e fa battaglia contro l'assoluzione di Matteo Salvini sul caso Open Arms. È stato infatti depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha assolto dai reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio il leader della Lega. Si tratta del cosiddetto "ricorso per saltum" che consente di evitare il giudizio di appello e di ottenere direttamente una pronuncia della Suprema Corte.
L'assoluzione di Salvini è arrivata lo scorso 20 dicembre, dopo un lungo processo davanti al tribunale di Palermo. L'accusa? Aver trattenuto illegittimamente a bordo della nave della ong Open Arms un gruppo di migranti soccorsi in mare nell'agosto del 2019, impedendo all'imbarcazione l'approdo a Lampedusa. La motivazione della sentenza è stata depositata a giugno. Ma la Procura ha optato per il ricorso diretto alla Cassazione, che è giudice di legittimità, sostenendo che il verdetto di assoluzione non confuta la ricostruzione dei fatti prospettati dall'accusa, che sono dunque accertati, ma si limita, interpretando male leggi e convenzioni internazionali, a dire che l'Italia non aveva l'obbligo di assegnare alla nave spagnola il porto sicuro (Pos).
Se la Corte suprema dovesse respingere il ricorso, il caso giudiziario si chiuderebbe definitivamente, in anticipo rispetto ai tempi degli abituali tre gradi di giudizio; se invece il ricorso venisse accolto, allora si andrebbe in corte d’appello. Un iter insolito, quello intrapreso dai pm di Palermo.