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Angelo Bonelli farnetica contro Carlo Nordio: "Visione autoritaria e pericolosa"

martedì 22 luglio 2025

2' di lettura

"La riforma della giustizia proposta dal governo Meloni rischia di snaturare completamente il ruolo del pubblico ministero, trasformandolo in uno specialista dell'accusa": Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, lo ha detto a Coffee Break su La7 a proposito della riforma costituzionale della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Nel pomeriggio è previsto al Senato il via libera alla seconda lettura del provvedimento. Si tratta del secondo dei quattro passaggi parlamentari che scandiscono l’iter della riforma. Il primo è stato quello di Montecitorio lo scorso 16 gennaio. Bonelli ha parlato di "errore grave, perché la funzione del pubblico ministero non è quella di dimostrare una tesi a tutti i costi, ma di contribuire alla ricerca della verità, come previsto dalla nostra Costituzione". 

"Con questa riforma - ha proseguito Bonelli - il pubblico ministero viene trasformato in un super poliziotto, allontanandolo dalla funzione terza che deve avere all'interno del processo penale. Nonostante si dica che l'articolo 104 della Costituzione non sia toccato, così come l'articolo 107 sull'inamovibilità dei magistrati, è evidente la volontà del governo di controllare le carriere e le promozioni dei magistrati attraverso l'esecutivo. Questo è il vero nodo della riforma". Di qui l'attacco al ministro della Giustizia Carlo Nordio: "Sta portando avanti una visione autoritaria e pericolosa del ruolo della magistratura. Cito solo l'ultimo episodio: ha minacciato provvedimenti disciplinari nei confronti del magistrato che ha criticato pubblicamente il suo operato nel caso Al Masri, un uomo condannato per stupro e omicidio, già destinatario di un mandato della Corte Penale Internazionale. Quella critica era legittima, fondata, doverosa. È inaccettabile che un ministro della Giustizia si senta al di sopra di ogni giudizio". E ancora: "In uno Stato democratico nessun ministro è intoccabile. La separazione dei poteri e la libertà di critica, anche da parte dei magistrati, sono pilastri che non possono essere messi in discussione da chi siede al governo". 

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Secondo la deputata del Pd Debora Serracchiani, "siamo di fronte all'ennesima presa in giro da parte del Governo che va avanti a colpi di decreti e di fiducie a raffica. Sulle carceri nulla di concreto ancora. È l'ennesima prova che al ministro Nordio e a questo esecutivo non interessa affatto la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane, dove ogni giorno si consumano violazioni dei diritti e si rischiano nuove tragedie". Anche lei, dunque, si è lanciata in un accorato appello: "Chiediamo con forza che si smetta di perdere tempo e si approvino subito misure efficaci: una nuova disciplina sulla liberazione anticipata, un piano serio per la presa in carico dei detenuti vulnerabili, investimenti sulle strutture alternative al carcere e sul personale penitenziario. Ogni giorno di ritardo aggrava una situazione già insostenibile. Il ministro Nordio dimostri, almeno una volta, di avere un minimo di responsabilità istituzionale".

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