"Senta, Carlo Nordio è un collega: è stato a lungo magistrato e procuratore. E anche Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è un ex magistrato. Oggi ha detto il Corriere della Sera: 'c'è un aggiramento per via giudiziaria delle scelte del Legislatore della sovranità popolare. Questa è una minaccia per la democrazia'- Anche Giorgia Meloni ieri (mercoledì 29 ottobre, ndr) attaccando la Corte dei Conti, ha detto qualcosa del genere. Ha detto: 'Un atto di invasione sulle scelte del Parlamento e del Governo'. Come risponde? Loro accusano i magistrati di stravolgere la democrazia".
Così Marco Damilano, nel corso dell'ultima puntata de Il Cavallo e la Torre, ha chiesto conto a Silvia Albano della nuova querelle tra magistratura e governo. La presidente di Magistratura democratica si è lasciata andare a un piccolo sfogo: "Il fondamento della democrazia costituzionali liberali è che il potere comunque deve agire entro i limiti della legge, della legalità. L'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge è proprio quello che i magistrati dovrebbero garantire, evidentemente non sta così bene".
E ancora: "Tanto è vero che anche la politica giudiziaria, sul penale, del governo sembra andare in questa direzione. Pensiamo per esempio alla abrogazione dell'abuso d'ufficio, che era una norma posta proprio a tutela dei diritti dei cittadini nei confronti degli abusi dei pubblici poteri e dei potenti. Il tema è che non siamo più in una democrazia liberale se chi viene eletto, chi ha la maggioranza deve comandare senza nessun limite".
"Non siamo più in una democrazia liberale se chi viene eletto, e chi ha la maggioranza, deve comandare senza nessun limite"
— Il cavallo e la torre (@CavalloTorre) October 30, 2025
Silvia Albano, Pres. di Magistratura democratica, a #ilcavalloelatorre
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