Mario Venditti non esclude la possibilità presentare esposti e denunce contro i pm di Pavia che indagano Andrea Sempio. Il motivo? A detta dell'ex procuratore aggiunto i pm stanno offrendo una "rappresentazione falsa" di quanto ha stabilito la "Cassazione" nella sentenza di condanna definitiva contro Alberto Stasi. Lo ha detto l'avvocato dell'ex magistrato in pensione, Domenico Aiello, durante una conferenza stampa convocata nel suo studio legale a Milano. Insomma, per il legale la possibilità di formulare il capo d'imputazione su Sempio "in concorso" con lo stesso Stasi o con soggetti ignoti di fronte a una sentenza passata in giudicato e già due volte oggetto di tentativi di revisione (bocciati) che parla di "un solo assassino" e di un "solo autore del reato sulla scena del crimine", è un "falso ideologico", cioè un reato, e ha affermato che il suo "assistito sta decidendo cosa fare al riguardo".
E ancora: "La differenza tra quanto è stato fatto da Venditti quando ha iscritto Sempio sul registro degli indagati e quanto è stato fatto mesi fa a Pavia - ha spiegato Aiello - è che a Venditti arrivò un trasferimento atti dalla Procura generale di Milano, dal Procuratore Roberto Alfonso e la sostituta pg Laura Barbaini, che davano conto d un'istanza di revisione" mentre "nel nostro caso non è così".
Commentando poi le perquisizioni e i sequestri subiti dal 26 settembre in poi Venditti ha affermato di provare "tanta rabbia in corpo". "Il risultato ottenuto oggi, certamente positivo anche per il contesto - ha concluso in riferimento allo stop del Riesame al sequestro dei dispositivi -. Questo nuovo annullamento è l'ulteriore dimostrazione della totale illegittimità e arbitrarietà dei provvedimenti e delle accuse nei miei confronti. La Procura di Brescia, pur di perseguire l'obiettivo di sottopormi a una perquisizione infamante e a un sequestro punitivo ed espormi in questo modo al pubblico ludibrio dopo oltre 40 anni di carriera specchiata, non ha esitato a falsificare le carte".