Massimo Lovati torna a parlare del delitto di Garlasco. Ospite di Mattino 5, l'ex avvocato di Andrea Sempio si sofferma sulla vicenda dello scontrino. "Vero o falso? Io non mi pongo la domanda - premette -. Lo scontrino è un elemento circostanziale ed è inutilizzabile. Non può entrare in alcun atto giudiziario, è una excusatio non petita. Non mi chiedo nemmeno se è vero, falso, come mai lo ha mostrato. Non mi interessa".
Poi, incalzato dall'inviato del programma di Canale 5: "Se voglio dire qualcosa ad Andrea? Che gli voglio bene e di aver fiducia nel proprio proscioglimento perché lui è estraneo a questa vicenda". Eppure Giuseppe Sempio, padre dell'indagato, è finito nel registro degli indagati con l'accusa di corruzione. Secondo i pm papà Sempio avrebbe corrotto il pm dell'epoca per far archiviare il figlio.
Alla domanda se teme di finire indagato, il legale si dice tranquillo: "Assolutamente no, perché non conosco nessuno. Il pm Venditti lo ho conosciuto in altri anni, quando faceva parte della Dda di Milano e poi non ho più avuto nulla a che fare con lui, se non occasionalmente e professionalmente". E ancora: "Gli altri poliziotti non so nemmeno chi siano perché non li ho mai frequentati, come non ho mai frequentato nessuno in vita mia delle forze dell’ordine".
"C’è qualcosa di oscuro secondo lei nei contatti tra i carabinieri Spoto e Sapone con Andrea Sempio?", chiede ancora il giornalista di Mattino 5. "Esclusivamente caccia alle streghe - la replica -. Io sono pronto a chiarire qualsiasi cosa, se vorranno convocarmi. Non modificherò ciò che ho già riferito a voi della stampa". E sui soldi: "Se ho preso del denaro? Certo, la mia parte, come è giusto. Tutto quel denaro che hanno tirato fuori in quei mesi i Sempio era solo per gli avvocati? Se io ho avuto 15mila euro e gli altri due (avvocati, ndr) 30mila, ci siamo. Ma gli altri due (Soldani e Grassi) negano. Di gente falsa ce n’è a iosa".