" Non è mai abbastanza tardi per rimediare a un errore giudiziario, mentre per trovare un responsabile di un reato commesso molti anni addietro le indagini sono molto difficili. Addirittura, passato un certo periodo di tempo, così come c'è la prescrizione bisogna anche rendersi conto che la giustizia non è più in grado di ricostruire la verità". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio a 'Porta a Porta', in onda su Rai1.
"In questo caso - ha proseguito il ministro della Giustizia -noi ci troviamo di fronte a una situazione paradossale : o è vera la prima indagine, e allora in questo secondo momento c'è una persona che sta subendo un'indaginessima in termini umani, finanziari e di immagine che gli rovinerà la vita, oppure quel poveretto che è stato incarcerato per 10 anni , nell'ipotesi appunto che sia innocente, ha subito un'ingiustizia colossale Se fossero sbagliate entrambe le ipotesi ci troveremo davanti a un doppio errore giudiziario di cui alla fine nessuno risponderà ".
E ancora: "Dal mio punto di vista - spiega Nordio - è sempre necessario rivedere un processo dove c'è una persona condannata se emergono nuove prove che dimostrano la sua innocenza. Ricostruire invece la responsabilità di una persona dopo vent'anni o trent'anni da un evento delittuoso è cosa estremamente difficile , soprattutto se sulla base di provare per esempi chimici, biologici o come quella del dna che non sono di facilissima ricostruzione. E infatti mi sembra che in questo momento la questione sia abbastanza ferma ".