Silvia Albano ad Atreju. La toga rossa anti-Meloni è stato ospite della festa dei giovani di Fratelli d'Italia. Sul palco è tornata a parlare dei centri in Albania. D'altronde è stata lei per prima a non convalidare i trattenimenti dei migranti. "Non ho ancora studiato le norme, confesso" ma "il nuovo regolamento procedure prevede gli stessi presupposti per definire un paese sicuro che c'erano prima: non cambia molto. Vedremo ma non ho letto le norme, non riesco a fare un commento se non mi studio le norme". Il riferimento era al nuovo regolamento Ue sui rimpatri. Regolamento che segue la linea del governo italiano.
"In Albania c'è stata un'estensione della giurisdizione italiana mentre i trasferimenti in paesi terzi e sicuri dei richiedenti asilo affida i richiedenti asilo alla giurisdizione di un altro paese - ha affermato la toga -. Sono due cose un po' diverse. La lista dei paesi sicuri è una proposta della Commissione, non è diritto dell'Unione. Il diritto dell'Unione è il Regolamento. I giudici dovranno verificare se quei paesi sono sicuri in base al nuovo regolamento procedure che entra in vigore a giugno". "Io - ha anche sottolineato - applicherò la legge, studierò questo regolamento, sempre che entri in vigore". Se i centri in Albania funzioneranno? "Non lo so, c'è una proposta di regolamento, si avvierà il negoziato, ci saranno dei tempi, vedremo come e se cambierà il diritto dell'Ue".
Poi Albano non può fare a meno di criticare anche la riforma della giustizia. Per lei "il cuore della riforma non è la separazione delle carriere. L'obiettivo della riforma è bloccare l'invadenza della magistratura rispetto alla politica, cosa che ci porta da un'altra parte rispetto allo Stato di diritto che oggi conosciamo che prevede che il governo debba agire nei limiti della legalità. Ritengo importante confrontarsi sempre anche con chi non la pensa come me: sulla riforma la mia maggiore preoccupazione è l'indipendenza della magistratura" ma "vengo qui a confrontarmi, io sono una persona pacata, tranquilla, che si confronta con tutti, non ho paura di confrontarmi". E sui colleghi ha voluto precisare: "I magistrati non sono tutti di sinistra. Anzi, nelle elezioni interne vince sempre la corrente considerata di destra. La maggioranza non ce l'ha certo Magistratura Democratica". Presa di posizione che ha scatenato più di un mugugno nella platea di Atreju.
In merito alle tante contestate correnti, Albano ha concluso: "I gruppi hanno avuto un ruolo importante per fare crescere la magistratura e farla diventare più consapevole del ruolo. Il sorteggio non risolve il problema di degenerazioni etiche che ci sono effettivamente state. Il tema delle degenerazioni etiche delle correnti si risolve con più partecipazione democratica, perché se noi avremo dei sorteggiati al Csm che non risponderanno avanti a nessuno perché nessuno li ha proposti, io credo che sarà molto più facile avere rapporti oscuri e saranno più facili le cadute etiche".