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Rifiuta il velo e le nozzeil padre le rompe il setto nasale

L'aggressione in un centro commerciale di Modena. La ragazza era andata via di casa perché non sopportava le pressioni del genitore

Nicoletta Orlandi Posti
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L'ha picchiata violentemente davanti a tutti per punirla della sua disobbedienza. Lei, diciottanni appena compiuti, non voleva infatti portare il velo e si rifiutava di sposare l'uomo che la sua famiglia aveva scelto per lei. Se ne era addirittura andata di casa per non subire le pressioni del genitore, e quando lo ha incontrato per caso al centro commerciale di Modena, le si è gelato il sangue nelle vene. Sapeva quello che l'attendeva: la rabbia covata dal marocchino nei confronti della figlia è deflagrada in calci, pugni e ginocchiate al volto che, nonostante le persone presenti, sono continuati fino a rompere il setto nasale della ragazza.  La triste storia la racconta la Gazzetta di Modena. "Un rifiuto, uno scandalo per quella famiglia marocchina che vive con regolare permesso a Brescello. Un affronto, una ribellione   che la ragazza, allora minorenne - riporta il quotidiano - iniziò a pagare a caro prezzo. Sin da subito, da quando lei manifestò di non volere sottostare a regole imposte, come quella di portare il velo”. “I conflitti, all'interno di quella famiglia, si stavano facendo accesi e pericolosi. E intervennero così i servizi sociali di Brescello. Secondo proprio il racconto fornito dalla stessa ragazza agli inquirenti, fu necessario - ricostruisce il quotidiano - l'allontanamento. La ragazzina, allora minorenne, venne allontanata  dalla famiglia e venne collocata in una comunità nel Modenese. Una   volta arrivati, da poco, i diciotto anni, la ragazza marocchina era “libera”, aveva terminato, in quanto diventata adulta, il suo percorso nella comunità. Cercava lavoro, probabilmente viveva presso amici. Ma niente Brescello, niente contatti con la famiglia, almeno, non con il padre. Fino all'altra sera". La ragazza che era andata a fare la spesa al GrandEmilia e lo ha incontrato. Ora sta in ospedale, con una prognosi di oltre 21 giorni. Le forze dell'ordine hanno proceduto d'ufficio con una denuncia per lesioni aggravate.

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