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Tasse chiodo fisso pure in ferieMonti: "Italia in stato di guerra"

Matteo Legnani
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Sono il suo chiodo fisso. Anche in vacanza. Tasse, tasse e ancora tasse. Roba che neanche il famigerato ex ministro "vampiro" Visco. Ieri Mario Monti ha smentito l'indiscrezione secondo cui avrebbe un piano per la riduzione dell'Irpef chiuso nel cassetto del suo ufficio a Palazzo Chigi. "E' vero, le tasse sono alte, ma ancora per un po' non si può parlare di una loro riduzione" aveva detto il presidente del Consiglio. Il quale in un'intervista al settimanale Tempi si è spinto addirittura a parlare di "stato di guerra" riferendosi al fenomeno dell'evasione. Monti ha spiegato che il fatto che molti italiani non paghino le tasse è un elemento penalizzante anche nei rapporti con i partner stranieri. "La notorietà pubblica del nostro alto tasso di evasione contribuisce molto a indisporre nei confronti dell'Italia quei paesi verso i quali di tanto in tanto potremmo aver bisogno di assistenza finanziaria. Questi "dicono: l'Italia ha un fortissimo debito pubblico, eppure ci sono italiani che sistematicamente non pagano le tasse". Per questo, la strada intrapresa dal governo deve proseguire: "Io stesso, fino a poche settimane fa, quando sono stato anche ministro dell'Economia e delle Finanze e quindi responsabile dell'Agenzia dell'entrate e responsabile politico della Guardia di Finanza, ho sempre incoraggiato fortemente le persone che vi lavorano a fare una dura lotta all'evasione, che talvolta può comportare la necessità di momenti di visibilità che possono essere antipatici. Ma che hanno un forte effetto preventivo nei confronti degli altri cittadini". Cioè: il sistema maoista del "colpirne uno per educarne cento". Tradotto: prepariamoci ad altri bliz del fisco.

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