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Ong, Sea Eye sbotta per il fermo amministrativo: "Governo scandaloso"

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Le ong che operano nel Mar Mediterraneo tornano ad attaccare l'Italia dopo il fermo deciso dal nostro Paese per alcune navi che hanno traghettato centinaia di migranti sulle nostre coste. L'accusa è sempre quella: discriminazione e mancanza di umanità. "Si inasprisce ancora la politica discriminatoria di detenzione nei confronti delle navi di soccorso. Tre navi umanitarie sono al momento bloccate dalle autorità italiane, impedendo loro di salvare vite nel Mediterraneo. L’Italia lascerà la rotta più letale al mondo senza soccorsi?" Ha scritto la ong Sos Mediterranee. 

Il comunicato arriva dopo il caso della Sea Eye4, nave della ong tedesca Sea Eye, che l’11 marzo è stata sottoposta a un lungo fermo di 60 giorni dopo essere giunta al porto di Reggio Calabria con 144 migranti. Stessa sorte è toccata alla Humanity 1, sbarcata a Crotone, e alla Sea Watch 5 a Pozzallo: per loro 20 giorni di fermo.

 

 

"È il fermo amministrativo più lungo mai imposto a una nave di soccorso in mare ai sensi del Decreto Piantedosi. Con un obiettivo: impedirci di salvare persone per due mesi" ha detto la Sea Eye per la quale il motivo è "giuridicamente insostenibile: avremmo dovuto annullare il salvataggio in acque internazionali giovedì dopo l’arrivo della cosiddetta guardia costiera libica e consegnare le 84 persone in cerca di protezione alle milizie che puntavano le armi contro il nostro equipaggio. Ciò ci avrebbe reso penalmente responsabili di aver partecipato a un respingimento verso un paese in guerra civile che viola il diritto internazionale, come confermato dalla più alta corte italiana proprio lo scorso febbraio. Sanzionare la nostra nave per questo è scandaloso, ma non smetteremo di salvare vite umane e, come nei precedenti fermi, ci difenderemo legalmente".

 

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