"Baciamano o inchino?". Scherza Francesco Schettino. E' un galantuomo del sud e quando riceve in albergo una giornalista della Vita in Diretta non si esime dai convenevoli d'altri tempi. Ma non si esime neanche dalla battuta: "Baciamano o inchino?". Il comandante della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata proprio a causa di un inchino (30 morti, 2 dispersi e 110 feriti), affronta l'incidente probatorio da guascone. Non si preoccupa di essere per tutti il responsabile numero uno della tragedia del 13 gennaio. Reagisce. Scherza. La partecipazione a queste prime battute pubbliche dell'inchiesta che lo riguarda, anzi, deve aver solleticato la sua vanità. Oppure sarà che la decisione del Palazzo di Giustizia di Grosseto di usare un teatro (il Moderno) come aula di tribunale gli ha confuso le idee. Ma Schettino ha assunto la fisinomia della star del cinema. Arriva in auto, ma non guida lui. E' ben vestito, sembra che stia andando a un matrimonio, anzi si direbbe che è proprio lo sposo. Abito nuovo, occhiali da sole, capelli impomatati, camminata spavalda. Saluta i giornalisti e gli operatori, si ferma a chiacchierare. Sembra lo special guest di un evento mondano. Invece è uno indagato per omicidio plurimo colposo, abbandono della nave e reato ambientale. guarda il video di Schettino che arriva in tribunale