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Videogiochi, bibite e sigarette. Tutte le spese folli di Renzo Bossi

Il figlio del Senatur indagato nell'inchiesta della Procura di Milano sui rimborsi al Pirellone

Eliana Giusto
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  Numerosi acquisti di videogiochi, sigarette e bibite, in particolare Red Bull. Sono queste alcune delle spese che l'ex consigliere lombardo Renzo Bossi, figlio del Senatur, indagato insieme ad altri quaranta consiglieri per peculato dalla Procura di Milano, avrebbe effettuato coi soldi del gruppo consiliare della Lega Nord. Il "Trota" nei mesi scorsi si era già dimesso dal Consiglio regionale della Lombardia in seguito ad un'altra inchiesta.  Ma Bossi jr non è il solo ad aver usato indebitamente i soldi pubblici. Oltre a Nicole Minetti, tra gli indagati, da quanto emerge, c'è anche un consigliere che avrebbe comprato coi rimborsi regionali il pane, mentre l'esponente leghista Cesare Bossetti avrebbe speso, nel 2011, quasi 15 mila euro per comprare dolci in pasticceria e fare colazione con brioche e caffè. Al consigliere del Pdl Angelo Giammario, invece, viene contestato di aver usato per fini personali oltre 27.000 euro di  soldi pubblici, in particolare per noleggiare auto e taxi.  

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