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Bergamo, il preside vieta il presepe a scuola. Salvini: "Inaccettabile"

di Ignazio Stagno domenica 7 dicembre 2014

2' di lettura

Il preside vieta il presepe a scuola e scoppia la polemica, tra le proteste di alcuni genitori. L'istituto finito nel vortice delle polemiche è a Bergamo, all'istituto De Amicis nel quartiere Celadina. Il preside della scuola, Luciano Mastrorocco, ha vietato la realizzazione del presepe per non discriminare chi è fedele di religioni diversa da quella cattolica. All'istituto gli alunni non italiani sono il 30%, mentre in alcune classi si raggiunge il 50%.   Il caso - Un'insegnante nei giorni scorsi aveva chiesto di poter realizzare il presepe, ma il preside glielo ha impedito. "La scuola pubblica - ha dichiarato Mastrorocco al Corriere di Bergamo - è di tutti e non va creata alcuna occasione di discriminazione. In classe ognuno può portare contributo, ma accendere un focus cerimoniale e rituale può risultare soverchiante per qualcuno, che potrebbe subire ciò che non gli appartiene. Non sono l'anticristo, ma questo è l'orientamento che ho dato all'istituto da otto anni, quando sono arrivato qui. È stato un modo per rispettare tutti". Non mancano le proteste dei genitori, che parlano di divieto assurdo: "È giusto far crescere i figli secondo il nostro credo, poi da grandi saranno liberi se seguirlo oppure no". La risposta della Lega - Ma al diktat del preside risponde Matteo Salvini: "Pazzesco. A Istituto De Amicis di Bergamo preside vieta il presepe. È questo modello di scuola che dovrebbe educare nostri figli?". Il segretario federale della Lega Nord ha annunciato via Facebook che oggi, alle 17,30 porterà all'istituto (Via delle Tofane, 1, Bergamo) un presepe in dono all'istituto di Bergamo, il cui preside quest'anno ha decisi di non allestire il presepe. "La favoletta che la cultura europea è figlia di tante cose, tra cui il Cristianesimo, non sta più in piedi - ha detto ancora Salvini - non va creata alcuna discriminazione... in questa scuola gli alunni non italiani sono il 30%... qualcuno potrebbe subire ciò che non gli appartiene... a scuola non ci devono essere simboli che dividono. Perchè togliere ai bambini, di qualunque razza e cultura, il bello del Natale?".

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