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Mafia Capitale, la coop rossa del boss Buzzi pagava gli spettacoli di Dandini, Camusso e Boldrini

Nicoletta Orlandi Posti
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C'è anche la cooperativa 29 Giugno di Salvatore Buzzi tra gli sponsor dello spettacolo sulla violenza contro le donne di Serena Dandini. Come la coop Centro Italia, Unipol, Coop Adriatica, Coop Lombardia, Legacoop Veneto, Coop Estense, Coop Novacoop, Legacoop Fvg, pure Buzzi, iscritto al Pd e "braccio imprenditoriale" di Mafia Capitale, ha messo mano al portafoglio e, con quei soldi "guadagnati" con le commesse pubbliche del Comune di Roma per la gestione degli immigrati, ha finanziato Ferite a morte. Il socio di Massimo Carminati ne va giustamente fiero e nel marzo 2013 pubblica sul sito della sua creatura: "La Cooperativa 29 Giugno sostiene il progetto teatrale di Serena Dandini che vede come interpreti importanti attrici italiane e donne della società civile per "accendere i riflettori" su quello che ormai è diventato un fenomeno diffuso in tutto il mondo: il femminicidio". Lo spettacolo di Serena Dandini andò benissimo. Sul palco dell'Auditorium di Roma, racconta il Giornale, salirono tutte: da Susanna Cammusso a Margherita Buy, da Lella Costa a Concita De Gregorio. In platea, ad applaudire, presidente della Camera Laura Boldrini. Non solo rom - Del resto nel grande business di Buzzi, 60 milioni di euro di fatturato, non ci sono solo gli immigrati e i nomadi, ma anche le "donne singole in difficoltà con figli minori a carico". Il sistema, spiega Paolo Bracalini del Giornale, era quello di alimentare l'emergenza, parlarne anche attraverso gli spettacoli e poi accaparrarsi poi gli appalti per la gestione di quel fenomeno, come per le cifre dell'immigrazione a Roma, gonfiate grazie al sodale Luca Odevaine, ex capo di gabinetto di Walter Veltroni. E infatti la 29 Giugno supportò anche uno spettacolo sui rifugiati dell'attore terzomondista Giobbe Covatta. Del resto, come dice Buzzi al telefono, "gli affari so' affari".

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