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Papa Francesco: "L'annullamento del matrimonio sia gratuito, come tutti i sacramenti"

Nicoletta Orlandi Posti
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"I sacramenti sono gratuiti. I sacramenti ci danno la grazia. E un processo matrimoniale tocca il sacramento del matrimonio. Quanto vorrei che tutti i processi fossero gratuiti!". Sono parole di Papa Francesco, aggiunte a braccio al discorso per l'inaugurazione dell'anno giudiziario della Rota Romana, tribunale ecclesiastico in alcuni casi di appello e ordinariamente di terza istanza delle cause di nullità matrimoniale. Presso il vostro tribunale, ha osservato Bergoglio, "un rilevante numero di cause presso la Rota Romana sono di gratuito patrocinio a favore di parti che, per le disagiate condizioni economiche in cui versano, non sono in grado di procurarsi un avvocato". "E questo - ha scandito - è un punto che voglio sottolineare". Il Papa ha ribadito poi "la necessaria presenza presso ogni Tribunale ecclesiastico di persone competenti a prestare sollecito consiglio sulla possibilità di introdurre una causa di nullità matrimoniale", ricordando anche che "viene richiesta la presenza di patroni stabili, retribuiti dallo stesso tribunale, che esercitino l'ufficio di avvocati". Francesco, al termine dell'udienza, ha auspicato che "in ogni Tribunale siano presenti queste figure, per favorire un reale accesso di tutti i fedeli alla giustizia della Chiesa". L'appello del Papa - Il discorso di Bergoglio era iniziato con un appello: "Non chiudere la salvezza delle persone dentro le strettoie del giuridicismo". È questa la "difficile missione" che Papa Francesco indica ai giudici della Rota Romana sottolineando che "la funzione del diritto canonico è orientata alla 'salus animarum', alla salvezza dell'anima, a condizione che, evitando sofismi lontani dalla carne viva delle persone in difficoltà, aiuti a stabilire la verità nel momento consensuale: se cioè fu fedele a Cristo o alla mendace mentalità mondana". Il Papa ha invitato i togati ecclesiastici a "riflettere sul contesto umano e culturale in cui si forma l'intenzione matrimoniale" osservando che "la crisi dei valori nella società non è certo un fenomeno recente. L'abbandono di una prospettiva di fede sfocia inesorabilmente in una falsa conoscenza del matrimonio, che non rimane priva di conseguenze nella maturazione della volontà nuziale". Mondanità spirituale - Esiste infatti, per Bergoglio, "una sorta di mondanità spirituale, che si nasconde dietro apparenze di religiosità e persino di amore alla Chiesa e che conduce a perseguire, invece della gloria del Signore, il benessere personale". Per questo, "il giudice, nel ponderare la validità del consenso espresso, deve tener conto del contesto di valori e di fede o della loro carenza o assenza in cui l'intenzione matrimoniale si è formata. Infatti, la non conoscenza dei contenuti della fede potrebbe portare a quello che il Codice chiama errore determinante la volontà". Francesco osserva che "uno dei frutti di tale atteggiamento è una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell'immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti. È evidente che, per chi si piega a questo atteggiamento, la fede rimane priva del suo valore orientativo e normativo, lasciando campo aperto ai compromessi con il proprio egoismo e con le pressioni della mentalità corrente, diventata dominante attraverso i mass media". In base a questa visione 'mondana, "il matrimonio tende ad essere visto come una mera forma di gratificazione affettiva, che può costituirsi in qualsiasi modo e modificarsi secondo la sensibilità di ognuno, spingendo i nubenti alla riserva mentale circa la stessa permanenza dell'unione o la sua esclusività, che verrebbero meno qualora la persona amata non realizzasse più le proprie aspettative di benessere affettivo".

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