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Intesa Sanpaolo e Unipol Banca, hacker in azione: rubati 6.000 nomi, password, mail e numeri di telefono

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Giulio Bucchi
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Allarme attacco hacker a Intesa Sanpaolo e Unipol Banca. "Abbiamo violato i loro sistemi": ad annunciarlo, domenica 27 settembre, è Ghost Italy, cellula nostrana di Anonymous, che afferma di aver trafugato dai database dei due istituti 6mila tra mail, numeri di telefono, nomi e password di dipendenti e clienti. Le due banche però si sono affrettate a smentire la notizia rilanciata da Repubblica: "Da noi non ci sono stati accessi". I dettagli forniti da Ghost Italy però sembrano nutriti: i nomi "rubati" sarebbero ordinati "per dominio e azienda - scrive Repubblica -, elenchi di persone che farebbero capo o avrebbero relazioni con Intesa, Unipol, Wind, Enel, Engitel". "I dati pubblicati online sono a disposizione di un fornitore esterno. Escludiamo impatti per la nostra clientela", ha spiegato Intesa, rassicurando che le password a disposizione del fornitore non sono quelle reali. A guidare i pirati informatici di Ghost Italy c'è l'ormai tradizionale lotta contro il capitale 2.0: "Quale strada troveranno per continuare a sfruttare le nostre vite e il nostro lavoro? Gli interrogativi sono tanti, ma una cosa è certa, nei tempi che verranno lo scopriremo, le banche sono un nemico sociale che per troppo tempo ha agito indisturbato, ora è tempo di dire basta". A Repubblica gli hacker rivendicavano così l'azione, denominata #OpBankDump: "L'attacco è stato anche fatto per dimostrare quanto loro non tengano ai nostri dati ed alla nostra privacy, pagano con i nostri soldi milioni di euro per proteggerci ed alla fine lo fanno invano. Quando abbiamo violato Intesa, in essa c'erano 90 database".

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