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Pamela Mastropietro, spunta una nuova testimonianza: a Macerata festini a luci rosse e droga per ricchi e vip

Serena Sorce
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Continuano le indagini sull'omicidio di Pamela Mastropietro ed in occasione della fiaccolata organizzata a Roma in ricordo della ragazza uccisa lo scorso 31 gennaio a Macerata  spunta la testimonianza di una donna, a cui è stato dato il nome immaginario di Selvaggia: "Esiste un sistema Macerata. Droga e prostituzione minorile per alimentare un giro di festini a luci rosse in cui sono coinvolti personaggi bene della città" dice a RaiNews24. La donna ha raccontato la sua personale esperienza: dieci anni fa, dopo essere stata stordita con della droga, era stata portata dal fidanzato in un casale e lì aveva incontrato molti uomini tra cui aveva riconosciuto tre poliziotti, un avvocato e alcuni esponenti dell'alta borghesia di Macerata. In seguito a quanto successo, i genitori della ragazza avevano fatto un esposto alla Procura della Repubblica a nome della figlia allora minorenne. Il fascicolo che lo conteneva scomparve misteriosamente per un anno fin quando i genitori ne fecero un secondo che venne nuovamente insabbiato. Leggi anche: Pamela Mastropietro, Alessandro Meluzzi: "C'è la mafia nigeriana dietro la sua morte" È anche per questo che Selvaggia ipotizza che a Macerata possa esserci un giro di prostituzione minorile e spaccio di droga finalizzati all'organizzazione di festini a luci rosse che vedrebbero coinvolta sia la mafia nigeriana che gestisce l'accoglienza di giovani ragazze arrivate dall'Africa e costrette a prostituirsi sia un sistema omertoso che grazie all'influenza dei facoltosi personaggi maceratesi coinvolti cerca di nascondere ogni traccia delle azioni illecite compiute. Dopo la tragedia di Pamela, Selvaggia ha deciso di non tacere e accendere nuovamente i riflettori su una realtà che difficilmente il procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio potrà fare a meno di indagare. 

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