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Sergio Marchionne, lo sputo dell'operaio licenziato: "Nessuna lacrima, nessuna pietà"

Giulio Bucchi
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"Non verseremo nemmeno una lacrima per Sergio Marchionne". A dirlo, mentre l'ex Ceo di Fiat Chrysler è in fin di vita in una clinica svizzera, è Mimmo Mignano, uno dei cinque operai licenziati 4 anni fa a Pomigliano d'Arco dopo aver impiccato un manichino con le fattezze proprio di Marchionne. Era una protesta per tagli e cassaintegrazione e oggi Mignano ha fatto se possibile ancora peggio, presentandosi in quegli stessi stabilimenti e distribuendo volantini con su scritto quella frase, "nemmeno una lacrima". Leggi anche: "Lurido bastardo, mi rallegro". Chi vomita insulti su Marchionne malato "Non possiamo avere nessuna pietà per chi non l'ha avuta nei confronti dei nostri colleghi cassintegrati morti suicidi", spiega l'uomo, intervistato dal sito Stylo24.it. "Si dice che Marchionne abbia portato anche i risultati, ma a che prezzo? Li ha portati sulla pelle degli operai italiani. Dodici anni di cassa integrazione, delocalizzazioni continue: questi sono i risultati della gestione Marchionne oggi tanto decantata sui giornali". La sua posizione è a dir poco estrema: "Tra una settimana nessuno si ricorderà più di lui, nemmeno Elkann. Non vede come l'hanno usato e poi buttato? Già hanno nominato il suo successore. Probabilmente Marchionne è già morto e non vogliono ancora renderlo noto".

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