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Matteo Salvini, rapina in casa dei genitori: presi i ladri, chi c'è dietro, drammatico colpo di scena

Maria Pezzi
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 I ladri che a metà agosto avevano svaligiato l'appartamento dei genitori del ministro dell'Interno, Matteo Salvini sono stati presi. Si tratta di cinque giovani  incensurati di nazionalità georgiana, che nel quartiere di Primaticcio, dove si trova la casa dei coniugi Salvini, avevano già scassinato circa sette case. I colpevoli, arrestati il 27 agosto, facevano parte di una banda che viaggiava per le città europee compiendo furti in appartamento. I cinque malviventi avevano già pronte le valigie per lasciare Milano. Il Corriere spiega che i ladri arrivano in una città europea, prendono contatti con la persona dell'organizzazione che gli fornisce un alloggio e per qualche settimana, massimo un mese, compiono una serie di furti. Poi ripartono e ricominciano da capo in un altro luogo.  Per approfondire leggi anche: Matteo Salvini, assedio giudiziario In questo caso però i ladri hanno anticipato la data della loro partenza nel timore di essere presi, dopo che due di loro erano stati controllati a campione dalla polizia in un supermercato. Ma non hanno fatto in tempo a lasciare la città: gli agenti della Squadra Mobile li hanno arrestati prima, tutti e cinque. Le indagini sul furto nella casa dei genitori di Salvini hanno visto impegnati gli uomini della Sesta sezione della Squadra mobile, che si occupa di criminalità diffusa, e sono state coordinate dal pubblico ministero David Monti e del procuratore aggiunto Laura Pedio.

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