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Sea Watch, non solo le "rotte illegali": l'accusa sull'altro crimine della nave Ong

Cristina Agostini
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Mentre il procuratore di Siracusa mette un punto sull'eventuale sequestro della Sea Watch e sulle cosiddette "rotte illegali", resta ancora la questione dell'ispezione a bordo e di un'altra pesantissima accusa contro la nave della Ong: l'omissione di soccorso. Il prossimo passo degli inquirenti, riporta il Messaggero, potrebbe appunto essere un controllo sull'imbarcazione - come era già successo con la Diciotti - se venisse denunciato il rischio di emergenza sanitaria. I pm, per procedere, dovrebbero ipotizzare un reato, con ogni probabilità, l'omissione di soccorso. In caso di emergenza conclamata, ovvero nel caso in cui venissero riscontrati rischi di epidemie e contagi, migranti bisognosi di cure urgenti e in pericolo di vita, o di violazioni da parte della Ong, potrebbe scattare il sequestro dell'imbarcazione. E a quel punto, come conseguenza verrebbe disposto lo sbarco. Leggi anche: "Sono naufragi programmati da criminali". Nordio a bomba: umilia così Laura Boldrini Per il momento le condizioni a bordo sarebbero solo di disagio anche se pare che alcuni profughi abbiano bisogno di cure mediche. "Per ora dalla Sea Watch hanno chiesto assistenza psicologica", ha detto il procuratore, "che non comporta gli estremi per ipotizzare l'omissione di soccorso". L' omissione di soccorso non riguarda nemmeno i minori non accompagnati, che sono affidati al comandante. 

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