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Ong Mediterranea, la nave Mare Ionio verso Lampedusa. Ordine della Guardia costiera: fermatevi

Giulio Bucchi
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Nuovo scontro tra Ong e governo italiano. La nave Mare Ionio della Ong Mediterranea battente bandiera italiana è diretta verso Lampedusa dopo aver soccorso una cinquantina di naufraghi salvati al largo della Libia. La Guardia costiera ha però negato via radio l'ingresso nelle acque territoriali, concedendo poi verso le 7, come riferisce Repubblica.it, un punto di fonda.  Leggi anche: Salvini contro la Ong Mediterranea, dal "porti chiusi" al "mari chiusi" Protesta l'equipaggio della Ong: "Abbiamo fatto presente che siamo in una situazione di emergenza con onde alte tre metri, 50 naufraghi a bordo oltre l'equipaggio - spiega sempre a Repubblica.it Luca Casarini, ex No Global a Genova 2001 e oggi capo missione della Mare Ionio -. Dobbiamo mettere in sicurezza la vita delle persone per questo stiamo andando a ridossare verso l'isola di Lampedusa". Via radio la Guardia costiera ha intimato il "fermate le macchine" e "arrestate i motori", dalla nave hanno risposto di "essere in pericolo di vita, ci sono tre metri di onda". I naufraghi, secondo il medito Guido Di Stefano, "continuano a vomitare nonostante le medicine, e ho difficoltà di farli uscire per andare al bagno perché è troppo pericoloso". Dal Viminale lunedì sera facevano sapere che "il ministro Matteo Salvini sta per firmare una direttiva che sarà inviata a tutte le autorità interessate per stoppare definitivamente le azioni illegali delle Ong". Da "porti chiusi" a "mari chiusi".

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