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Milano, l'incubo sull'autobus del senegalese: le minacce ai ragazzini, la follia prima dell'incendio

Gino Coala
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È accusato di tentata strage e sequestro di persona Ousseynou Sy, il 47enne di origine senegalese che tentato il suicidio a bordo dell'autobus che guidava con a bordo 51 ragazzini della scuola media Vailati di Crema. L'incubo a bordo dell'autobus è durato circa 40 minuti, durante i quali l'uomo ha di fatto dirottato il mezzo, che doveva portare gli studenti in una palestra di San Donato Milanese, e li ha poi minacciati. Secondo quanto riporta Panorama, Sy ha rapito i ragazzini, minacciandoli: "Da qui non esce vivo nessuno", avrebbe urlato secondo la ricostruzione di Panorama. Nel suo delirio, l'uomo ha quindi detto: "Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo". Sy aveva ottenuto la cittadinanza italiana nel 2004, separato e padre di due figli di 12 e 18 anni, e secondo le prime ricostruzioni, aveva precedenti penali per guida in stato di ebbrezza e tentata violenza sessuale. Leggi anche: Feltri, la rabbia contro il senegalese di San Donato che incendiato il bus: "O nuoti o anneghi" L'uomo avrebbe farneticato di voler vendicare gli immigrati morti per "colpa di Salvini e Di Maio". All'Ansa una ragazzina ha poi raccontato: "Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Poi i carabinieri ci hanno salvato". A far scattare l'allarme è stato uno degli studenti a bordo, che è riuscito a chiamare i genitori che a loro volta hanno avvertito il 112. I carabinieri sono riusciti a intercettare l'autobus, l'uomo non si è fermato e ha speronato una macchina, colpendole poi altre due. Secondo altri ragazzini sentiti dai carabinieri, l'uomo avrebbe usato delle fascette da elettricista per immobilizzarne alcuni, ma il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Luca De Marchis, ha smentito la ricostruzione, aggiungendo che l'uomo non fosse armato. Dodici ragazzini e due adulti sono stati portati in ospedale per un principio di intossicazione. Tutti i passeggeri sono comunque riusciti a lasciare l'autobus prima che il senegalese desse fuoco al mezzo. Altri 24 sono stati portati nella palestra dell'Istituto comprensivo Margherita Hack di San Donato Milanese, dove hanno potuto trovare un punto ristoro e uno psicologo.

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