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Terremoto a Barletta dopo tre secoli. Allarme degli esperti: che cosa sta succedendo nell'Adriatico

Cristina Agostini
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Per la prima volta dopo tre secoli ha tremato la terra in Puglia. Ieri 21 maggio, nella provincia Barletta-Andria-Trani, si è registrato un terremoto di magnitudo 3.9 poi abbassata a 3.7 dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Poche ore prima c'era stata un'altra scossa di magnitudo 3.3 al largo della costa marchigiana. "L'ultimo terremoto simile, anzi più intenso, di 4.9 di magnitudo stimata, avvenne il 21 settembre 1698. L'11 maggio 1560 ci fu un sisma stimato di magnitudo 5.7 tra Bisceglie e Trani. Le zone circostanti, in Capitanata e nel Gargano, sono aree a elevata sismicità. Inoltre le vicine isole Tremiti sono chiamate così proprio a causa dei frequenti tremori sismici", spiega al Corriere della Sera Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv e professore di geodinamica all' Università La Sapienza di Roma. Barletta però nella mappa nazionale della pericolosità sismica è in terza categoria (pericolosità media) ma questo "non significa che non si possano verificare terremoti importanti, ma solo che sono molto più rari. Una cosa è sicura: dove c'è stato un terremoto, prima o poi ce ne sarà un altro. In una zona a bassa sismicità passerà più tempo prima che si verifichi una scossa di entità paragonabile rispetto a un'area a sismicità maggiore". Leggi anche: "Italia, sappiamo dove colpirà il prossimo terremoto". Tozzi, la spaventosa rivelazione del geologo In ogni caso "l'Ingv continua il monitoraggio. Però questi piccoli terremoti sono importanti perché ci ricordano che viviamo in un territorio molto fragile e ad alta sismicità. Ci spronano ad aumentare le ricerche e a capire che la cosa più importante quando si parla di terremoti sono la preparazione e la prevenzione".

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