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Massimo Bossetti, la lettera a Vittorio Feltri: "Strozzo il pianto in gola ma...", la sua richiesta d'aiuto 

Cristina Agostini
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Qui di seguito, pubblichiamo la lettera indirizzata da Massimo Bossettti - che nel carcere di Bollate, in provincia di Milano, sta scontando l' ergastolo perché giudicato colpevole dell' omicidio di Yara Gambirasio - al direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri. Dott. Feltri, lei è un grande! Grazie davvero di cuore per quanto lei umanamente di buon cuore bergamasco, decisamente come me, si è evidenziato. Per favore, di fronte a lei c' è un uomo disperato, che non sa più a chi e cosa aggrapparsi, ovunque mi trovo c' è solo sempre più terreno arido. Le chiedo semplicemente di non smettere MAI nel gridare quanto di disumano mi è stato fatto, agli occhi di tutti voi, del mondo intero. Sto soffrendo tantissimo per quanto non ho commesso. I miei figli, sempre mi chiedono: «Papà, quando vieni a casa, ci manca il tuo amore, l'affetto quotidiano come una vera famiglia, ci manchi tantissimo papà». Io di fronte a tutta questa sofferenza cerco di virare il discorso, dicendo di non preoccuparsi, strozzando il pianto in gola, ma poi la sofferenza prende il sopravvento e mi fa tracimare come un fiume in piena che appena ha rotto gli argini. Sto soffrendo tantissimo, soffro in silenzio, perché ho paura che io non riesca più a intravvedere l' azzurro del cielo, senza le sbarre tra i miei occhi, paura di perdermi quanto ancora lì fuori ho di più caro, per colpa di questo vergognoso, disumano, marcio, corrotto sistema, che interamente mi ha avvolto, senza il diritto di replica. Spero che questa ingiustizia non uccida pure me, come ha fatto con papà e mamma, che da "lassù" mi guardano e mi incoraggiano sempre più nel lottare, e non di farmi chiudere gli occhi per sempre. Caro Dott. Feltri, non le nego che faccio fatica a trovare le parole giuste per ringraziarla. Vedere martedì mattina la mia faccia sul suo giornale, un quotidiano da me sempre e molto apprezzato per come lei si esprime nei diversi temi trattati, il giorno dopo che arriva il mio legale l' avvocato Salvagni che mi abbraccia anche a suo nome, e la sera vedere lei su "La vita in diretta" che prendeva le mie difese, organizzando anche un intervista... Beh dott. Feltri, spero che io possa ricambiare presto con un sincero abbraccio. GRAZIE, GRAZIE MILLE, mi ha tirato su di morale sentire che non sono solo a pensare e ribadire che è stato commesso un "GRANDE ERRORE GIUDIZIARIO"! Sarà un piacere per me in futuro poterla incontrare, anche assieme al mio legale, sperando che la direttrice dia il suo consenso ad un incontro qui a Bollate. Io e il mio pool difensivo, al completo, siamo fiduciosi che venga dimostrata la mia innocenza, perché io mai mi rassegnerò per quanto di disumano ingiustamente ho subito. Non ho commesso nulla di quello di cui mi si accusa, e mi auguro che chi di dovere faccia il proprio lavoro in modo professionale, e dica la verità. Mi riferisco al dott. Casari (consulente della procura, ndr), che una volta per tutte dica che c' è ancora del Dna per ripetere il test, affinché si possa levare "OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO" e che la procura dia il suo benestare alla revisione del processo.  Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti, ringraziandola di cuore per avermi porto la sua mano, che stringerò con immenso piacere. Con affetto cordiali saluti Bollate, 24.10.2019 PS: Dott. Feltri, il gadget che le ho inviato e che lei ha messo in bella mostra (la maglietta con la scritta "al di là di ogni ragionevole dubbio, ndr) è stata pensata accuratamente per sensibilizzare quanto in me non è accaduto dalla giustizia, e per lanciarla in vendita nel dare un aiuto economico ai miei figli (visto che ancora non lavoro) per poter partecipare alle spese nella continuazione agli studi. Ancora un immenso GRAZIE!! di Massimo Bossetti

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