Tangenti in Abruzzo
Cicchitto respinge le accuse
Ilcapogruppo del Pdl alla Camera MaurizioCicchitto ha smentito oggi di essere coinvolto in un giro di tangenti inAbruzzo per il quale, secondo un'anticipazione del settimanale L'Espresso, laProcura di Pescara lo avrebbe iscritto nel registro degli indagati con l'accusadi corruzione. "Le dichiarazioni dellasignora Maurizio nei miei confronti ... sono false, totalmente infondate,ridicole e rese pubbliche solo a scopo diffamatorio e calunnioso - diceCicchitto in un comunicato - Sono profondamente indignato per l'operazionemediatica che, utilizzandole, si sta realizzando nei miei confronti. Non èarrivata alcuna comunicazione in proposito dalla procura di Pescara né alcunavviso di garanzia. Ho dato incarico ad uno studio legale del luogo di sporgerequerela e agire in sede civile nei confronti della signora Maurizio edell'Espresso". Nella nota il capogruppo del Pdl alla Camera ha aggiuntodi avere già fornito "spontaneamente" alla magistratura pescarese"tutte le delucidazioni e le smentite del caso". Cosa scrive L'Espresso - L'Espresso riportale accuse della moglie di Maria Maurizio,moglie di uno dei leader regionali del Pdl, Sabatino Aracu: in sintesi si tratta di accuse pesantissime: “Un capitolosulla compravendita dei posti in Parlamento: la donna parla di somme a cinquezeri intascate per inserire candidati nelle liste forziste al Senato. Come nelcaso di Filippo Piccone, eletto nel2006 a palazzo Madama e diventato primo coordinatore del Pdl in Abruzzo, chesecondo la Maurizio avrebbe consegnato ad Aracu 600 mila euro. Una parte deisoldi, secondo quanto la Maurizio ha riferito, sarebbero finiti a FabrizioCicchitto, capogruppo del Popolo della libertà alla Camera: i pm lo hannoiscritto nel registro degli indagati. Da mesi i magistrati lavorano perraccogliere riscontri alle dichiarazioni di Maria Maurizio. Vincenzo Angelini ha già confermato alprocuratore Trifuoggi e ai sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli leaccuse della signora, confessando di avere effettivamente consegnato ad Aracuoltre 500 mila euro. Su tutto il resto sono in corso accertamenti. Nel j'accusedella moglie separata ci sono megatangenti e piccole ruberie. Inuovi condizionatori d'aria fatturati a Forza Italia, destinati alla sedepescarese di piazza Salotto e finiti invece a casa dell'onorevole. O lagestione disinvolta delle società del marito nel settore dei call center. Cisono persino i rimborsi da quest'ultimo richiesti come presidente dellaFederazione di hockey: anche il Coni ha svolto un'indagine interna inviando irisultati alla Procura regionale del Lazio della Corte dei conti. Un capitoloriguarda le spese del comitato promotore dei Giochi del Mediterraneo inauguratia giugno. Ma c'è anche spazio per le operazioni immobiliari in nero e lapresunta corruzione di dirigenti per ottenere commesse: "Mio marito predisponeva con il mio aiuto scatole contenenti,oltre alle cravatte, notevoli somme di denaro. Il tutto da consegnare adirigenti Inps, Enel e Telecom”. L'interesse della Procura si è concentratosoprattutto sulla nuova puntata dello scandalo sanitario che lo scorso anno hatravolto la giunta abruzzese di centrosinistra e coinvolto anche quellaprecedente di centrodestra, presieduta da Giovanni Pace. Proprio insiemeall'assessore alla Sanità di quest'ultimo, il forzista Vito Dominici (finito loscorso anno agli arresti domiciliari), la Maurizio ha spiegato che Aracuavrebbe richiesto e ottenuto dalle case di cura private somme che di"solito si aggiravano intorno a un milione di euro per ciascunaclinica". Secondo l'ex moglie queste tangenti, al pari di molte altre,Aracu era poi "solito dividerle con l'onorevole Fabrizio Cicchitto diForza Italia. Quest'ultimo era ed è il padrino politico dell'onorevoleAracu".