Rimini, nuova aggressione
contro due omosessuali
Una banale discussione per un parcheggio che si è subito trasformata in una violenta aggressione omofoba. A farne i danni sono stati Daniele Priori, giornalista 27enne e vicepresidente dell'associazione GayLib, e il suo compagno Ciri Ceccarini, 29 anni, trasformista e cantante riminese. Dalle minacce alle botte - Il fatto è accaduto a Rimini in via Calzecchi, sotto casa di Ceccarini. La coppia gay, secondo quanto riferisce l'associazione GayLib in una nota, è stata persa a pugni e schiaffi da un vicino di casa che non ha risparmiato una sequela di insulti omofobi misti a minacce con evidenti riferimenti a sfondo sessuale. Dopo l'intervento sul posto dei Carabinieri, i due si sono recati al Pronto soccorso di Rimini dove i medici hanno riscontrato un trauma contusivo al volto per Ceccarini, guaribile in 5 giorni, e un contraccolpo cervicale per Priori, guaribile in tre giorni. "Evidente intolleranza" - “È semplicemente impensabile - ha commentato Priori, che è anche un militante del Pdl e cofondatore del gruppo Libertiamo con Benedetto Della Vedova - trovarsi in vacanza e essere presi a pugni in faccia per un'evidente intolleranza che non esita a trasformarsi in violenza fisica. In realtà, in questa specifica situazione, ci troviamo di fronte a un caso di persecuzione che dura da anni”. L'isolato che fiancheggia la Statale Flaminia all'altezza di Miramare di Rimini non è nuovo a episodi di omofobia violenta. Cinque anni fa, infatti, nello stesso stabile di via Calzecchi un anziano omosessuale è stato ucciso da un rumeno dedito alla prostituzione, recentemente condannato dal Tribunale di Rimini. Roma, custodia cautelare per aggressore Eur - Nel frattempo, la procura romana ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l'emissione di una ordinanza di custodia cautelare per il pregiudicato che ha aggredito i due giovani omosessuali venerdì notte, poco distante dall'ingresso al Gay village. Ordinanza che il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, ha accolto con soddisfazione. Al momento l'uomo sarebbe l'unico indagato nella vicenda. In sua compagnia la sera dell'aggressione ci sarebbero state anche altre persone, una delle quali avrebbe preso a calci una delle due vittime. "Si tratterebbe, qualora il gip accogliesse la richiesta, di un passo importante per restituire fiducia alla cittadinanza in merito a una vicenda inaccettabile", ha concluso il sindaco di Roma, che subito dopo l'aggressione si era detto indignato per la decisione del magistrato, chiedendo che venisse adottato "immediatamente il provvedimento di restrizione in carcere di questo delinquente".