Il provvedimento è di quelli da far venire la pelle d'oca. E non solo a Matteo Salvini. Lui, almeno, un motivo per non indignarsi oltremisura ce l'ha, visto che la circolare in questione, dello scorso 27 agosto, vede tra gli artefici quel ministero del Lavoro che è guidato da Luigi Di Maio, suo collega e alleato di governo. Ma il disoccupato non deve nemmeno rispettare obblighi di prudenza: si incazza e basta, al sapere che la circolare in questione riconosce il diritto di iscriversi alle liste di collocamento per i disoccupati anche agli immigrati richiedenti asilo che non abbiano una residenza. Non a coloro che si sono visti riconoscere l'asilo politico, ma ai richiedenti. Che sono decine e decine di migliaia in Italia e che di solito impiegano due anni per sapere se lo status gli è stato o no riconosciuto. Intanto, però, possono andare a ingrossare le liste di collocamento: a scapito, ovviamente, dei disoccupati italiani. Leggi anche: Pensioni, la rapina di Di Maio: per darle agli immigrati tagliano le nostre