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Occhio a questo scalo. Italia, l'aeroporto a rischio: ecco dove l'Isis può colpire

di Andrea Tempestini giovedì 31 marzo 2016

2' di lettura

Solo una rete non allarmata e facilmente scavalcabile. Solo un’auto della Polizia di Stato con a bordo un unico agente che fa il giro dell’area. Di sicuro c’è ben poco attorno alle piste dell’aeroporto civile di Linate. La denuncia arriva dall’azzura Silvia Sardone che armata di macchina fotografica ha documentato le condizioni in cui viene lasciato lo scalo in un periodo di massima allerta come questo. «Chi volesse colpire un aereo in decollo non disponendo di lanciarazzi, non dovrebbe fare altro che scavalcare e bersagliarlo con una semplice arma leggera», ha tuonato la coordinatrice del dipartimento regionale Sicurezza di Forza Italia. Ma non finisce qui. La Sardone rivela che «non è questa l’unica falla nel sistema di sicurezza Milanese». E spiega: «Le unità cinofile specializzate nell’individuazione di esplosivi sono insufficienti e impossibilitate a operare adeguatamente a causa della mancanza dei mezzi a loro disposizione. Gli unici tre cani addestrati a questo scopo sono attualmente ospitati in una caserma della Guardia di Finanza nei pressi del Malaspina e in caso di allarme in aeroporto gli operatori devono partire da Linate, prelevarli e poi fare ritorno sul posto. A rendere, se possibile, ancora più difficoltoso questo lavoro vi è che a loro disposizione vi è una sola auto predisposta per il trasporto dei cani, che può caricarne al massimo due, lasciandone, di fatto, uno sempre inutilizzabile». In pratica in caso di tre o più allarmi bomba contemporanei solo i primi due possono essere indagati con la dovuta celerità. Non solo. «Queste tre unità non operano solo a Linate, ma devono a coprire l’intera provincia di Milano e l’aeroporto della Malpensa». La domanda sorge spontanea: e se fossero segnalati contemporaneamente ordigni nei due terminal e in città? Sempre sperando che nello stesso momento qualcuno non si metta a sparare indisturbato contro gli aerei in decollo... «L’emergenza terrorismo», tuona l’azzurra, «dovrebbe imporre un livello di sicurezza aumentato e non, purtroppo, così limitato. Servono immediate misure adeguate». (NOP)

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