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Riccardo Viti resta in carcere: "Lei piangeva, urlava. E sono fuggito"

di simone cerroni domenica 18 maggio 2014

1' di lettura

"Ho avuto paura, non ero più in grado di controllare la situazione lei mi implorava di smettere, piangeva, urlava. E sono fuggito". Si dice dispiaciuto e addolorato Riccardo Viti, l'uomo responsabile della morte di Andreea Cristina Zamfir, prostituta romena di 26 anni uccisa e crocifissa nella notte tra il 4 ed il 5 maggio nei pressi di Firenze, davanti al Gip del tribunale di Firenze, Anna Donatella Liguori. Non solo, secondo il suo avvocato, Alessandro Benelli, l'uomo nel corso dell'interrogatorio avrebbe detto: "Sarei pronto a dare la mia vita perché lei tornasse in vita". La permanenza in carcere - Il gip ha deciso sulla permanenza dell'uomo in carcere: "Riccardo Viti resta in carcere perchè è pericoloso, perchè potrebbe tornare a commettere reati o inquinare le prove e perchè potrebbe fuggire anche all'estero, dato che la moglie ha il passaporto ucraino". Con queste motivazioni il giudice Liguori ha convalidato il fermo e la custodia cautelare nel carcere di Sollicciano per l'idraulico di 55 anni, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale aggravato dal sequestro di persona e dalla violenza sessuale. L'uomo viene tenuto in stretta sorveglianza affinchè non commetta atti autolesionistici. I funerali - Nel frattempo, il pm Paolo Canessa ha rilasciato il nullaosta per il seppellimento della salma della ventiseienne prostituta romena morta sotto il cavalcavia nei pressi di Ugnano. Il funerale sarà celebrato domani alle Cappelle del Commiato dell'ospedale di Careggi, secondo il rito cristiano ortodosso, la fede della famiglia Zamfir.

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