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Roberto Andervill e l'associazione che ha mandato Vanessa e Greta in Siria

di Lucia Esposito domenica 10 agosto 2014

2' di lettura

  "A nome del Progetto Horryaty vorrei dire che non saranno rilasciate dichiarazioni a nessuno. Tutte le informazioni sul Progetto sono su questa pagina. Tutte le altre informazioni, ammesso che ce ne siano, non saranno divulgate. Non saranno tollerati commenti di nessun genere  Questo Progetto continuerà a esistere appena Greta e Vanessa saranno di nuovo con noi. Grazie per il sostegno". E' il messaggio che si trova sulla pagina Facebook del Progetto, scritte da Roberto Andervill, un fabbro di 46 anni che, come scrive Gianni Micalessin su Il Giornale, dichiara di essere aver studiato alla "scuola della vita". Nella foto su facebook indossa una kefiah e scrive frasi del tipo: "Allam, Ferrara, Pacifici e Di Segni. Poker di merde" o ancora "un giorno pagherete tutto merde sioniste". Peso dell'ideologia - mTutto questo per dire che la presenza di un soggetto simile dento una Onlus "non fa pensare a un'associazione umanitaria, neutrale e indipendente stile Croce Rossa, ma piuttosto a un'organizzazione ideologicamente schierata, quasi militante. Il che non è un delitto ed è assolutamente lecito. Ma cercar di decifrare gli eventi del mondo attraverso il filtro dell'ideologia rischia di regalare pericolose allucinazioni. E questa è la principale responsabilità del cattivo maestro Roberto Andervill". Maestro che adesso al sicuro mentre Greta e Vanessa chissà dove sono finite. Le due ragazze sono partite animate dall'entusiasmo e della passione dei loro vent'anni lui invece avrebbe potuto fermarle. Perché -come osserva Micalessin - in Siria da oltre due anni e mezzo non esiste più alcuna lotta per la libertà. Una terra dove vige solo la spietata legge dei gruppi jihadisti pronti a massacrare chi non la pensa come loro e a rapire chi arriva con l'errata convinzione di poter aiutare". 

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