CATEGORIE

Omicidio Yara, l'avvocato di Bossetti: "Il Dna non basta, ma forse hanno solo quello"

di Gian Marco Crevatin domenica 27 luglio 2014

2' di lettura

"La mia impressione è che non esista nulla al momento, oltre al dna". Claudio Salvagni, il legale di Massimo Bossetti ha pochi dubbi. La questione, secondo l'avvocato difensore del muratore 44enne - unico sospettato per l'omicidio di Yara Gambirasio - gira attorno a un punto: "Se il presunto dna fosse davvero l'asso nella manica per concludere il caso, perché allora la procura sta tentando in tutti i modi di raccogliere nuovi indizi e nuove prove per inchiodarlo?". Qual è allora il punto forte dell'accusa? Qual è la prova delle prove? L'avvocato poi aggiunge: "Le indagini preliminari non sono concluse e gli inquirenti potrebbero esporre la prova regina nella richiesta di rinvio a giudizio. Eppure la mia impressione è che non esiste nulla al momento oltre al dna". Una frase obliqua, con cui l'avvocato lascia intendere che le possibilità sono due: o gli inquirenti si giocheranno l'asso nel prossimo futuro, oppure che l'asso, di fatto, non c'è. Spirito critico - Nel corso del colloquio con Laura Eduati de l'Huffington Post il legale comasco inisite: "Bisognerebbe fare uno sforzo per rileggere con spirito critico la storia di Bossetti, che per caso la sera della sparizione di Yara conduceva il furgone davanti le telecamere e amava andare a Brembate per fare le lampade: non c'è niente di male". E' passato oltre un mese da quel famigerato 16 giugno, giorno in cui il ministro Angelino Alfano annunciò all'Italia che l'assassino di Yara Gambirasio era stato catturato. Il paese intero fu allora convinto che il giallo sull'uccisione della piccola ginnasta fosse in qualche modo risolto. Ma ora, forse, con il passare di settimane cariche di indiscrezioni e speranze, il quadro si è complicato. No alla scarcerazione - Salvagni e Guzzoni, l'altro legale, non chiederanno però la scarcerazione dell'uomo. Il motivo che frena la richiesta è uno: la probabilità che il tribunale del Riesame possa bocciare la scarcerazione è molto alta, l'indizio del Dna è ancora forte e affrontare il processo con un giudicato cautelare alle spalle, non rientra perciò nella strategia difensiva dei due avvocati. "Se cambiasse il quadro probatorio allora potremmo cambiare strategia e chiedere che venga liberato". Agosto è alle porte e l'estate potrebbe tranquillamente esaurirsi senza che ulteriori indizi possano affiorare e decretare una volta per tutte se quel 26 novembre 2010 sia stato davvero Massimo Bossetti a sequestrare Yara Gambirasio e a ucciderla, oppure no.

l'analisi La trappola del DNA: può una prova genetica decidere un destino?

L'annuncio che divide L'enocione è tornato: estinto 12mila anni fa. Ma riportato in vita

Salute Tumore, decodificato il Dna-Cenerentola: perché è una svolta nella lotta al cancro

tag

Ti potrebbero interessare

La trappola del DNA: può una prova genetica decidere un destino?

L'enocione è tornato: estinto 12mila anni fa. Ma riportato in vita

Giordano Tedoldi

Tumore, decodificato il Dna-Cenerentola: perché è una svolta nella lotta al cancro

Yara Gambirasio, la famiglia denuncia Netflix: "Siamo indignati", cos'hanno trasmesso

Leone XIV, il sondaggio della Ghisleri: ecco chi lo boccia

Cosa si aspettano gli italiani da Papa Leone XIV? All'indomani della sua intronizzazione a San Pietro, su La Stampa ...

Lomazzo, incidente stradale lungo la Pedemontana: coinvolto anche uno scuolabus

Incidente attorno alle 16.30 di oggi, lunedì 19 maggio, lungo la Pedemontana, a Lomazzo (Como), nel tratto c...

Chamila Wijesuriya, le foglie in bocca: ipotesi-choc sulla sua morte

Emergono nuovi dettagli sull'omicidio di Chamila Wijesuriya, uccisa da Emanuele De Maria, il detenuto che ...

Garlasco, Paola Cappa: "Come è stata uccisa Chiara"

"Per quanto saputo dalla stampa e dalla tv mia cugina è stata colpita alla testa probabilmente con un alare ...