"Per quanto saputo dalla stampa e dalla tv mia cugina è stata colpita alla testa probabilmente con un alare del camino o con altri oggetti reperiti in casa. Voglio aggiungere che dovete cercare l’omicida tra i suoi ex colleghi di Pavia e gli attuali di Milano, in quanto secondo me ha potuto avere delle avance non corrisposte da qualche uomo che non ha accettato il rifiuto facendosene una vera fobia e, studiate le abitudini della Chiara, in questa settimana ha agito d’impulso".
Il 15 agosto 2007, alle 17:30, Paola Cappa, gemella di Stefania, come riporta il Tempo, ha rilasciato questa dichiarazione, che oggi appare rilevante per la nuova indagine. Le sorelle forniranno il DNA per un’analisi probatoria sull’omicidio di Chiara Poggi, per cui è accusato, insieme ad altri, Andrea Sempio. Non indagate, le Cappa daranno i loro profili genetici solo se dai reperti della scena del crimine emergesse DNA femminile, per escluderle, dato che visitavano spesso la casa di Chiara.
A diciotto anni dall’omicidio di Garlasco, per cui Alberto Stasi fu condannato, la Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone, lavora in segreto per chiarire la verità, esplorando piste trascurate. Tra queste, il ruolo di Sempio, che, pur sapendo dell’assenza di Marco, contattò Chiara il 4, 7 e 8 agosto, scoprendo che era sola. Si cerca anche l’arma, forse un oggetto metallico come un martello da muratore, dopo aver escluso due assassini. Recentemente, da una roggia vicino alla casa della nonna delle Cappa sono stati recuperati attizzatoio, martello e altri oggetti, ora in analisi. Un testimone, emerso grazie a Le Iene, ha riferito di aver visto Stefania a Tromello con un borsone il giorno del delitto, seguito da un tonfo nell’acqua. I reperti sono al vaglio per verificarne la compatibilità con l’arma del crimine.