Expo, vie d'acqua: indagato l'uomo di Padiglione Italia, Antonio Acerbo

di Luca Di Martinodomenica 21 settembre 2014
Expo, vie d'acqua: indagato l'uomo di Padiglione Italia, Antonio Acerbo
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Nella mattinata di mercoledì 17 settembre la Guardia di Finanza ha altre magagne nei meandri di Expo 2015. Tra gli indagati ci finisce pure Antonio Acerbo, il direttore del Padiglione Italia e commissario delegato alle Opere infrastruttturali, nel mirino per corruzione e turbativa d'asta. Dalle indagini è emerso che Acerbo avrebbe favorito il gruppo Maltauro sull'appalto delle "Vie d'Acqua". Il presidente Anticorruzione Raffaele Cantone ha dichiarato: "Se fosse vero, è un problema". L'inchiesta dei pm - Cantone spiega che "negli ultimi incontri con Diana Bracco il rappresentante tecnico per Padiglione Italia è sempre stato l'ingegner Acerbo e questo può essere un problema", e con Acerbo tagliato fuori il proseguimento dei lavori potrebbe subire rallentamenti. E di tempo ce n'è già poco. Su mandato dei pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, la Guardia di Finanza di Milano ha avuto il via libera a procedere con le perquisizioni nei confronti dell'indagato perché sospettato di avere favoreggiato illecitamente l'imprenditore Giuseppe Maltauro per gli appalti di Vie d'Acqua, iniziativa di punta di Expo 2015 che mira alla rivitalizzazione di un anello ecologico attorno Milano. Ora la società Expo dovrà fornire gli atti che contestano il progetto via delle acque. La cupola degli appalti - Acerbo è stato fregato dallo stesso "giro" in cui era coinvolto. Enrico Maltauro, il beneficiario dell'appalto agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura sulla presunta cupola degli appalti, durante gli interrogatori ha svelato numerose operazioni della "squadra" e ha più volte rimarcato la stretta amicizia tra lui e Acerbo. Quest'ultimo risultava nelle "liste nere" degli indagati già dalle famose intercettazioni che hanno incastrato lo scorso maggio Greganti e Frigerio. La Procura ora procederà con le indagini e chiuderà un altro cerchio di corruzione. 

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