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Yara, al setaccio dei carabinieri l'auto di Bossetti

di Matteo Legnani domenica 6 luglio 2014

2' di lettura

Quel tragico 26 novembre 2010 è appurato che Massimo Bossetti, il muratore in carcere con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, uso per spostarsi un furgone Iveco Daily cassonato. Furgone che è stato posto sotto sequestro dai carabinieri per le analisi del Ris. Ma l'attenzione dei militari dell'Arma si concentra ora sull'auto di Bossetti, una Volvo V40. Cercano, quelli del Ris, capelli, fibre di abiti e quant'altro possa appartenere a Yara. L’ipotesi alla quale gli inquirenti cercano riscontro è agghiacciante: e cioè che Yara possa avere avuto contatti con chi l’ha uccisa prima di quel 26 novembre. E che non sia stata una «preda» occasionale. Secondo il quotidiano "L'Eco di Bergamo", le analisi sui veicoli di Bossetti sono cominciate martedì mattina, alla presenza dei consulenti di parte: per la famiglia Gambirasio il genetista forense Giorgio Portera, ex ufficiale dei Ris di Parma, mentre per la difesa di Bossetti era presente la biologa forense Monica Omedei, ingaggiata dagli avvocati difensori Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni insieme alla professoressa Sarah Gino. La mattinata è stata dedicata alle operazioni di repertamento: prima di utilizzare reagenti chimici, i Ris si sono preoccupati di rivoltare letteralmente i due mezzi, da cima a fondo, scandagliando sedili, portiere, bagagliaio, tappettini, in cerca di tracce. È in questa fase che hanno acquisito alcuni capelli, peli e fibre di tessuto. I reperti ora andranno analizzati, per scoprire a chi appartengano. La fase due dell’accertamento, proseguito nel pomeriggio e in serata, è stata effettuata con la strumentazione tecnica. Prima le lampade crimescope, che utilizzano frequenze particolari e sono in grado di rilevare la presenza di tracce biologiche anche latenti. Poi, in serata il luminol. L'ipotesi che Yara conoscesse chi poi l'ha uccisa è suffragata dal fatto che, quando probabilmente era già con lui quel 26 novembre, la ragazzina mandò due sms all'amica Martina dai quali non traspariva il minimo allarme.

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