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Un gigantesco vulcano attivo nel mar Tirreno tra Sicilia e Calabria

Una ricerca dell'istituto nazionale di vulcanologia accerta che il Marsili, a 800 metri di profondita, può eruttare. E' largo 30 chilometri e lungo 70
di Matteo Legnani domenica 19 gennaio 2014

2' di lettura

Il vulcano più grande d'Europa minaccia la Sicilia e la Calabria. Contrariamente a quanto si pensava, infatti, il Marsili è ancora in attività. Il giagante sommerso si estende sui fondali del mar Tirreno, per una lunghezza di 70 e una larghezza di oltre 30 chilometri. La notizia è stata diffusa da un gruppo di ricerca internazionale che comprende l’Istituto per l'ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Iamc-Cnr) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma (Ingv).  Le ricerche - Lo studio sul vulcano è stato condotto attraverso una campagna di esplorazione, cominciata nel 2006 a bordo della nave oceanografica Universitatis, che ha indagato sulla natura di questo vulcano sottomarino, della cui potenziale pericolosità si discute molto poichè è nota da tempo la sua attività sismica e idrotermale. Mattia Vallefuoco dell’Iamc-Cnr ha spiegato: "Nel corso della missione, finalizzata ad acquisire nuovi dati sui prodotti emessi dal Marsili e sulla loro età, è stata prelevata ad una profondità di 839 metri una colonna di sedimento che ha evidenziato due livelli di ceneri vulcaniche dello spessore di 15 e 60 centimetri, la cui composizione chimica risulta coerente con quella delle lave del vulcano".  Per risalire all’età degli strati di questa 'carotà di ceneri i ricercatori si sono serviti del carbonio 14. Guido Ventura, ricercatore Ingv, ha speigato che "le due analisi eseguite sui gusci di organismi fossili contenuti nei sedimenti hanno fornito rispettivamente età di 3000 e 5000 anni, si tratta di datazioni che testimoniano una natura almeno parzialmente esplosiva del Marsili in tempi storici". Il futuro - Lo scienzato ha continuato affermando la necessità di condurre nuove ricerche "per implementare un sistema di monitoraggio che possa valutare l’effettiva pericolosità connessa a una possibile eruzione sottomarina". Non è da escludere che il Marsili venga inserito nella lista dei vulcani italiani attivi come Vesuvio, Campi Flegrei, Stromboli, Etna, Vulcano e Lipari. Alla ricerca hanno collaborato anche l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti, la Schlumberger Information Solutions di Madrid, la Leibniz University di Hannover e la società Eurobuilding Spa di Servigliano.

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