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Tutte le leggende metropolitane sugli Autovelox

di Ignazio Stagno domenica 20 luglio 2014

1' di lettura

Leggende, dicerie e falsi miti. Con le partenze per l'estate tornano puntuali come ogni anno le avvertenze sugli autovelox e i presunti "trucchi" per evitare i controlli. Ma non sempre le leggende che vengono gli automobilisti rispondono al vero. Proviamo a capire quali sono quelle più comuni e soprattutto quelle meno attendibili. Le più recenti riguardano i tutor: c’è chi sostiene che sulla corsia di sorpasso o a cavallo fra due il dispositivo che rileva la velocità media fra due tratte non funzioni. Assolutamente false. Sempre sul tutor c'è chi dice che quando è notte è spento, quando piove o c’è la nebbia pure, anche questa è una falsità. In corsia d’emergenza gli occhi del Tutor non vedono. Falsa anche questa diceria. Oltre al pericolo causato si rischia la sospensione della patente e la decurtazione di 10 punti. Falsi miti -  Fra le credenze più pericolose quella secondo la quale se si viaggia a fari spenti di notte, la targa non viene letta. Anche questa è assolutamente falsa. E per chiudere sempre sul tutor: se non si superano i 145 km/h di velocità media (130 è limite massimo in autostrada) la multa non scatta. Falsa anche questa leggenda. Poi ci sono altri falsi miti  che ancora resistono: quella della lacca sulla targa per esempio. O che un cd attaccato al lunotto serva ad accecare il telelaser. Sporcare la targa per renderla illeggibile: in caso di controllo c’è la multa, nei casi peggiori (l’alterazione) s’incappa in un reato penale. 

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