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Mobilità, licenziamento per scarso rendimento, demansionamento. Addio al posto fisso anche nello Stato

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 4 gennaio 2015

2' di lettura

Addio posto fisso anche nel pubblico impiego. La rivoluzione del mondo del lavoro firmata da Matteo Renzi travolge anche i dipendenti dello Stato che avranno lo stesso trattamento di quelli privati: mobilità, licenziamenti per scarso rendimento, demansionamenti. Già a febbraio, anticipa il Messaggero ci sarà l'estensione anche agli statali delle regole sul licenziamento introdotte con il jobs act nel lavoro privato. In realtà, puntualizza Andrea Bassi, il licenziamento disciplinare nel pubblico impiego è già previsto per diversi motivi (condanne definitive con interdizione dai pubblici uffici, condotte particolarmente gravi e aggressive sul posto di lavoro), ora uno statale può essere licenziato anche per scarso rendimento, ovvero se in un biennio anche non consecutivo il lavoratore ottiene una valutazione insufficiente. L'articolo 13 della legge delega Madia conterrà i nuovi meccanismi per facilitare le procedure di licenziamento. Il punto dovrebbe essere quello di sostituire anche per gli statali la reintegra in caso di licenziamento illegittimo con un indennizzo crescente. Licenziamenti collettivi - Nel pubblico impiego già esiste la mobilità per eccedenza di personale e per i lavoratori di amministrazioni che hanno esuberi, scatta la mobilità per due anni all' 80% della retribuzione. Se in questo periodo il dipendente non viene ricollocato in altra amministrazione o nella stessa, si legge sul Messaggero, il rapporto di lavoro viene sciolto. Scatta, insomma, il licenziamento. Trasferimenti - Il decreto del ministro Marianna Madia prevede anche l'obbligo per i lavoratori, per non perdere il posto di lavoro, di accettare trasferimenti entro i 50 chilometri (sono escluse solo le mamme con figli fino a 3 anni e chi ha a carico soggetti portatori di handicap). E ancora: negli ultimi sei mesi di mobilità, sempre allo scopo di conservare il posto di lavoro, lo statale in esubero può accettare un impiego nella stessa o in un'altra amministrazione anche di mansione inferiore a quella precedentemente svolta, con due sole condizioni: il demansionamento deve essere di un solo livello e lo stipendio deve essere uguale.

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