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Palermo, commerciante non paga il pizzo alla mafia, pestato/Video

Apre un negozio e la cupola gli chiede 3mila euro. Davanti ai suoi rifiuti, scatta l'ordine di fargliela pagare. 8 arresti per tentato omicidio
di Roberto Procaccini domenica 15 dicembre 2013

2' di lettura

Un commerciante di Palermo rifiuta ostinatamente di pagare il pizzo per l'attività appena aperta, si oppone al boss che gli chiede di piegare la testa e viene pestato da una ciurma di "picciotti". Ma non si arrende, denuncia i suoi aguzzini e ne ottiene l'arresto. Le immagini del pestaggio, riprese dalla telecamera di un circuito di sicurezza, sono state pubblicta dalla Polizia di Stato. Guarda il video del pestaggio del commerciante di Palermo su Liberotv Il sopruso - Agli occhi della mafia, il commerciante commette il primo sgarro quando decide di aprire il suo negozio senza chiedere l'autorizzazione della cupola. Per riparare il danno, pretendono da lui 3mila euro. L'uomo chiede attraverso mediatori di non pagare, e i boss gli accordano uno sconto. Ma il negoziante non fa passi indietro: spiega agli esattori della mafia che non intende versare un solo euro all'organizzazione criminale e che, anzi, è pronto a rivolgersi alla polizia. Quando ribadisce la volontà di non pagare anche al reggente del suo quartiere (Noce), firma la propria condanna. Pestaggio - "Ero uscito dal negozio per andare al bar con un amico - racconta il commerciante -. Mi trovai davanti un giovane di 18 anni che mi diceva: Sei uno sbirro. Non feci in tempo a rispondere a quella provocazione, fui colpito con una violenta testata in faccia. Poi, dieci minuti dopo - aggiunge -, vidi arrivare davanti al mio negozio quel giovane e altre cinque persone. Iniziarono a urlare, mi picchiavano. Dicevano: Sei cornuto e sbirro. Ricevuto il primo colpo, all'occhio, sono caduto per terra e non ho avuto la possibilità di reagire; ho cercato soltanto di proteggermi la testa ed il volto con le braccia - continua il racconto -, perché quel giovane continuava a colpirmi ripetutamente e con furia alla testa, utilizzando un martello. Intanto, percepivo anche i calci che mi sferravano altre persone. Ho temuto per la mia vita, per quei colpi con il martello". A pagare è anche il genero del commerciante, reo di essersi frapposto tra i picchiatori e il suocero: il ragazzo ha rimediato una frattura al cranio (che ha necessitato una protesi) e una grave ferita all'occhio. Le manette - Sono otto le persone finite in manette per il pestaggio del commerciante palermitano. Tra loro anche un minorenne e un cittadino marocchino. L'accusa è di tentato omicidio.

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