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Omicidio Garlasco, sospetti

su un'amica di Stasi

Silvia Tironi
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Lasua testimonianza di due anni fa non convince gli inquirenti. Allora la sua erastata “una delle tante”,scrive il Corriere della Sera, “Ma adesso la partita cambia: le parole messe averbale all'epoca hanno attirato l'attenzione di periti e consulenti. E lei,una ragazza amica di Alberto, ora è diventata oggetto di nuovi (ennesimi)approfondimenti del caso Garlasco. Perché il suo racconto (“ero a casa e cisono rimasta fino al primo pomeriggio”) non coincide con i rilievitecnico-informatici: il suo cellulare agganciò due ‘celle' diverse del Comune. La testimonianza – L'amica di Stasi, riferisce ancora il quotidiano di viaSolferino, raccontò ai carabinieri che il13 agosto 2007, la mattina in cui fu uccisa Chiara, lei era a casa, pocolontano dalla villetta dell'omicidio, e stava lavorando alla propria tesi dilaurea. Sveglia alle 7, colazione e poi via davanti al pc dalle 7.30. Fino all'oradi pranzo, intorno alle 13. Poi di nuovo davanti al computer, fin verso lesedici, quando è uscita. Ma ora, a più di due anni dall'omicidio, periti econsulenti informatici realizzano che quella tragica mattina il cellulare dellaragazza ha agganciato ben due centraline diverse, che significa, in altreparole, che la studentessa (o quantomeno il suo cellulare) si è spostata  da un'area all'altra. Il perito informatico del giudice Stefano Vitelli vuole andare a fondodei dettagli tecnici e chiedere al gup nuovi accertamenti.

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